Avvicinamento
Percorrendo da Villa Santina verso nord la statale n.355 che risale il canale di Gorto, nel tratto compreso tra Ovaro e Comeglians si imbocca a sinistra la rotabile della
val Pesarina. Si oltrepassano Prato Carnico e tutte le piccole frazioni distribuite lungo la valle. Superato anche il Centro Fondo di Pian di Casa, si oltrepassa il doppio tornante arrivando alla curva a quota 1423 dove si parcheggia (comodo spiazzo all'inizio della sterrata che si stacca sulla destra, segnavia CAI n.203).
Descrizione
Dalla rotabile della
val Pesarina si imbocca la pista forestale che dopo pochi minuti si sdoppia. Lasciata a sinistra la diramazione per forcella Lavardet, ci si tiene a destra traversando le pendici boscate che chiudono a nord la valle. Oltre al
faggio e all'
abete rosso, si nota la presenza dell'
acero di monte che mostra alcuni grandi esemplari lungo i margini della strada. Dopo qualche rampa più ripida, poco sopra i 1500 m di quota, la pista aggira una costa ed entra nel vallone del rio Mimoias. Siamo ancora all'interno del bosco, ora intersecato da qualche solco umido dove fioriscono in abbondanza a fine stagione la
asclepiade e la
genzianella sfrangiata. Con pendenza più decisa si arriva così al punto dove la pista interseca il corso del rio Mimoias: qui la si abbandona e, senza necessità di arrivare alla vicina
casera Mimoias, si piega a sinistra sul CAI n.202 (vecchio cartello, direzione per
Passo di Oberenghe). La parte iniziale è rovinata per un breve tratto, ma dopo questo punto la originaria mulattiera ricompare larga e ben marcata. La seguiamo per poco fino al bivio a sinistra con la traccia che ci porterà alla
Creta di Mimoias (ometto e evidenti segnalazioni su un masso). Non si tratta di un segnavia ufficiale, ma di un percorso comunque abbastanza evidente e sempre marcato da bolli rossi. Intersecato di nuovo il greto, si traversa nel bosco umido portandosi ad una costa dalla quale la pendenza inizia a farsi sentire. Sarà la caratteristica costante del sentiero che ci porterà fino in vetta con poche pause per rifiatare. Si risale ora in diagonale un bosco caotico e interessato da schianti dove è necessario seguire con attenzione le tracce di passaggio. Più in alto si raggiunge il bordo di un valloncello compreso tra le compatte bancate calcaree di destra e le pendici più sgretolate del monte Paradara. Il centro del pendio è occupato da un ghiaione e da una fascia di
mughi mentre la nostra traccia rasenta le pareti rocciose di destra. Si rimonta faticosamente per zolle erbose puntando all'intaglio soprastante. Quando ricompaiono alcuni piccoli larici siamo ormai vicini alla selletta a cui si arriva passando sotto una liscia e colorata parete. Il minuscolo valico è affacciato su una inaspettata conca sospesa dove si nota una piccola raccolta d'acqua originata da una sorgente. Da qui è già visibile la nostra meta e il gradino che sorregge i pendii sommitali mentre alla nostra destra il panorama si apre su
passo Elbel e sulla cresta di Enghe. Si scende ora tra le
stelle alpine a sfiorare la polla poi, tenendosi sulla destra, si raggiunge la base dell'erto pendio che conduce alle praterie superiori. Ben presto si incontra il punto più impegnativo della salita che consiste in un paio di brevi gradini rocciosi ben articolati che richiedono l'uso delle mani per l'equilibrio. Non ci sono punti esposti, ma è bene fare attenzione a dove si mettono le mani in quanto il luogo è certamente favorevole alla presenza della
vipera. Si arriva così alla base di un catino erboso che si contorna sulla sinistra per poi portarsi verso il bordo opposto, presso la vertiginosa cresta. Sotto la vetta si sale ancora per il ripido sentiero che con qualche svolta porta al facile canalino roccioso che precede di pochi metri la vetta. Sulla cima est della
Creta di Mimoias (m 2288, croce, libro di vetta) la visuale si apre improvvisamente verso il Cadore, ma anche alle nostra spalle il panorama è assai esteso. La eventuale prosecuzione fino alla vetta principale (m 2301) si presenta esposta e sottile ed è riservata a escursionisti particolarmente esperti. Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario.