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    Anello di Cavazzo Carnico
    Prealpi Carniche
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    Anello di Cavazzo Carnico
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    Anello di Cavazzo Carnico
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    Anello di Cavazzo Carnico
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Anello di Cavazzo Carnico

Avvicinamento

Risalendo la statale n.52, nel tratto compreso tra Amaro e Tolmezzo si prende per Cavazzo Carnico. Qui si può arrivare anche tramite la statale n.512 passando per le sponde del lago di Cavazzo. Una volta giunti in paese, si imbocca via della Barca parcheggiando l'auto presso il cimitero (m 277).

Descrizione

Dal cimitero si prosegue lungo la strada tenendosi subito a sinistra, sulla sterrata che porta al Tagliamento. Sotto lo sguardo della vicina Amariana, dopo un edificio recintato ci si tiene ancora a sinistra sulla pista che lambisce il bosco. E’ qui che passiamo davanti alla prima fortificazione del Vallo Alpino, come sempre molto mimetizzata nell’ambiente. Tralasciamo per ora il sentiero che utilizzeremo in seguito, per raggiungere il terrapieno affacciato sul Tagliamento. Ancora sulla sinistra, in pochi minuti è possibile visitare la fortificazione che, assieme a quelle sull'altra sponda del fiume, costituiva lo sbarramento di Sassotagliato. Tornati sui nostri passi imbocchiamo la traccia che si stacca, ora a destra, nella boscaglia (vecchio cartello pericolo di incendio su un tronco). Dopo pochi metri passiamo accanto ad una feritoia: la possiamo visitare solo dall'esterno in quanto è occlusa da una pesante piastra in metallo. Da qui il sentiero si impenna e, su tracciato comunque marcato, prende a salire in una pineta disordinata. Questo primo breve strappo termina ad un ripiano boscato dove il cambio di pendenza fa definitivamente sfumare i rumori della vicina autostrada. Il sentiero cala nella boscaglia lungo una traccia molto scavata fino ad entrare nel solco di un rio. Si percorre questo minuscolo canyon uscendo dopo poco su terreno più aperto tra le eriche. Raggiunta la pista ciclabile la si segue a destra oltrepassando due ponticelli e poi lungo una staccionata sulla direttrice di una linea elettrica. Affiancata la strada statale n.512 se ne percorre il bordo portandosi più avanti sull'altro lato tramite un sottopassaggio. Ci troviamo nel punto più ombroso dell'escursione proprio sotto le precipiti pareti del monte Navorareit. Attenzione ora, poco prima del ponte sul torrente Ambiesta, a trovare a sinistra l'innesto sul Cammino delle Pievi (cartello). Si costeggia per poco il torrente (m 301) per poi iniziare ad inerpicarsi su quello che sarà il tratto più impegnativo della escursione. Il sentiero, infatti, sale ripido con qualche gradino scivoloso iniziando poi un traverso talora esposto sulla forra sottostante. Ben presto la pendenza cambia nuovamente e su terreno più semplice, tra primule, epatiche ed ellebori si scende tornando a sfiorare le acque del torrente. Ci si tiene ancora per qualche minuto poco sopra il greto che qui forma bellissime pozze verdi poi questo piacevole tratto termina con il sentiero che piega a sinistra per riprendere a salire. Il bosco è ancora molto disordinato e invaso dagli schianti, ma non ci sono problemi di percorrenza. Camminando tra i bucaneve si arriva così ad innestarsi su una pista di esbosco e, pochi metri dopo, su una stradina asfaltata che si segue a sinistra (m 427), lasciando definitivamente il Cammino delle Pievi. La strada si tramuta presto nella pista che, in leggera discesa, punta al bordo del bosco di Selvapiana. Prima di arrivare però, se volete ampliare questa breve escursione, lasciatevi tentare dalla pista che si stacca sulla sinistra per salire sulla piatta vetta del Navorareit (m 478). Presso il termine della pista potete anche cimentarvi nella ricerca dell'Opera 5 dello sbarramento di Cavazzo Carnico, nascosta in un avvallamento. La modesta quota è avara di panorami, ma portandosi verso l'orlo si possono intravedere Tolmezzo e l'Amariana. Ritornati sulla strada principale, si compie una marcata curva per proseguire poi in discesa lungo un tratto scavato nella roccia. Ancora pochi metri e a destra si stacca il sentiero che ci riporterà a Cavazzo, ma a questo punto conviene raggiungere il termine della pista. Qui, alla base della alta parete rocciosa, si apre l'ingresso dell'Opera 1, visitabile con torcia (attenzione alle aperture sul pavimento, lasciare sempre qualcuno all'esterno). Tornati sui propri passi affrontiamo il sentiero, inizialmente malagevole, che in breve scende sui prati della Palude das Fontanas. Alla confluenza con la statale 512, la si attraversa tenendo poi la sinistra fino a ritornare esattamente al punto di partenza.
Escursione
Mese consigliato
Febbraio
Carta Tabacco
013
Dislivello
300
Lunghezza Km
10
Altitudine min
277
Altitudine max
486
Tempi
Dati aggiornati al
2015
I vostri commenti
  • 07/01/2021 Neve ce n'è, e parecchia, mannaggia a me che ho lasciato le ciaspole in macchina pensando di cavarmela con i ramponcini. Alla fine il percorso si fa, per buona parte la neve è ghiacciata, ma spesso si sprofonda. Le fortificazioni sono praticamente tutte inaccessibili (non sono riuscito a trovare l'ingresso in nessuna di queste), e la prima che si incontra sul percorso per la verità è posizionata oltre un tratto di sentiero che è appena tracciato e invaso di arbusti. Prima del ponte sull'Ambiesta non c'è nessun cartello che segnali il sentiero delle pievi; bisogna accontentarsi di uno sbiadito segnavia giallo-rosso posto su un cippo di cemento sulla sinistra. Dopo poco, costeggiando il torrente, si intravede il primo cartello del sentiero. In generale una bella passeggiata, che regala dei begli scorci sul monte Amariana
  • 27/02/2016 Escursione effettuata oggi, in una giornata con cielo coperto, neve fino a quote relativamente basse e le previsioni che davano piogge abbondanti fin dal primo pomeriggio (come in effetti si è verificato). Semplice, poco panoramica, ma compensata dalle interessanti fortificazioni del Vallo Alpino. Salvo il tratto che coincide con il “Cammino delle Pievi” il percorso non è segnalato, ma la traccia è molto evidente e non ci si può sbagliare. Dopo il terrapieno affacciato sul Tagliamento, in breve si giunge nei pressi di una fortificazione completamente sommersa dalla vegetazione; aggirandola in senso orario, e districandosi tra i rovi, ci si immette sul marcato sentiero proveniente dalla sx e che subito s’impenna. Dopo il tratto lungo il torrente Ambiesta, saliti sulla piatta vetta del Navorareit, poco oltre il termine della pista, sulla dx, nascosta in un avvallamento tra la vegetazione, si può scorgere l’ingresso dell’Opera 5 dello sbarramento di Cavazzo Carnico. Merita una visita, almeno per alcune decine di metri, l’Opera 1 (attenzione alle aperture sul pavimento; ambiente claustrofobico con effetto labirinto – dopo un paio di svolte nei corridoi si perde la percezione della via di uscita). Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
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