Avvicinamento
Da Tolmezzo risalendo il corso del fiume Tagliamento lungo la statale n.52 si perviene a Forni di Sopra, raggiungibile naturalmente anche dal passo della Mauria. Dal centro del paese si piega a destra per Vico, proseguendo poi a salire alle case Tiviei. Poco prima delle case più a monte, si parcheggia l'auto presso il cartello con indicazione CAI dell'inizio del sentiero 210 per
Casera Montemaggiore (m 997). Qui si può giungere anche da Cella o Tintai attraverso stradine secondarie.
Descrizione
Dalla strada, una larga mulattiera lastricata sale nel bosco con il segnavia CAI n.210, trasformandosi ben presto in sentiero. Con qualche svolta nella
faggeta ci si innalza fino al costone che delimita la valletta del torrente Agozza, innestandosi poco dopo sul tracciato di una pista forestale (qui si può giungere, dal medesimo punto di partenza, utilizzando proprio tale pista). Si segue la strada sterrata per poco facendo attenzione al punto in cui si stacca a sinistra la prosecuzione del segnavia CAI. Lasciata definitivamente la pista, il nostro sentiero si dirige verso una radura con stavolo diroccato rientrando poi nel bosco dove si mantiene fino ad uscire presso il greto di un torrente. In breve ci si porta sul lato opposto proseguendo lungo il bordo fino ad una grande parete scura con cascatella. Poco dopo il segnavia passa nuovamente sulla destra orografica dove sale ora con pendenza un poco più marcata. Più in alto si riattraversa un'ultima volta il greto e successivamente il letto di un secondo torrentello oltre il quale si rimonta al margine del pascolo di
Casera Montemaggiore, visibile poco più in alto. Ancora una breve risalita si guadagna il ripiano della
Casera Montemaggiore (m 1729), composta dalle vecchie stalle e dalla costruzione principale in muratura. Prima di proseguire merita sicuramente dedicare qualche minuto alla breve deviazione per visitare il
bivacco Francescutto (m 1748), posto alla stessa quota ma un poco più a destra. Ritornati davanti all'edificio principale di
Casera Montemaggiore, seguiamo le indicazioni di alcuni vecchi segnavia CAI e, poco più avanti, di un recente cartello che segna il punto dove si stacca il sentiero 211a. Si lascia quindi a destra il segnavia 210, diretto a
forcella Chiansaveit, e si piega a sinistra attraversando un greto sassoso. In diagonale si rimonta ad una costa affacciata su una grande frana che ora dovremo attraversare. Mirando ai segni più avanti si oltrepassa il tratto rovinato e si riprende a salire sul margine opposto. Cercando i segnavia sugli alberi, faticosamente si segue una ripida traccia che sale tra i
mughi avvicinandosi alle rocce soprastanti. A ridosso di queste il sentiero piega decisamente a sinistra salendo in diagonale su terreno ora un poco più esposto. In realtà il passaggio si rivela più semplice del previsto e, quasi in falsopiano rasentando una alta parete, si arriva comodamente all'intaglio di
forcella Forada (m 2009). Il passaggio si trova incastonato tra un caratteristico sperone e le pendici del monte Lagna e offre sul lato opposto una bella visuale sul gruppo del
Tiarfin.
Dalla forcella si scende sul versante nord andando ben presto ad innestarsi nel solco di una valletta comoda e poco inclinata. La si segue agevolmente, percorrendo poi ampie radure punteggiate da piccoli gruppi di
larici. Si arriva così ad affacciarsi sulla alta valle del rio Tolina con la
casera Tragonia, nostra prossima meta. A svolte, su traccia meno marcata e solcata dal ruscellamento, si guadagna presto il fondo della valletta uscendo poi sul pascolo della
casera Tragonia (m 1760). Dalla casera si prosegue per pochi metri sulla pista, ma la si abbandona quasi subito per scendere a sinistra verso il ponticello sul rio Tolina (segnavia 209/211) Lo si attraversa e si prosegue agevolmente quasi in falsopiano tralasciando a sinistra il bivio che rientra a
Casera Montemaggiore (possibile variante). Noi invece proseguiamo sul CAI 209 che ora comincia a perdere quota in diagonale in maniera più marcata all'interno del bosco di conifere. Dopo poco si arriva al ricovero
malga dell'Aip (m 1598, sulle carte topografiche è talora riportato come Casera dei Vidiei). Più in basso il sentiero passa sopra lo stavolo della val di Laur, posto al limitare di una bella radura, poi la discesa riprende nel bosco di
faggio dove il terreno si fa più sassoso e accidentato. Oltrepassati alcuni stavoli diroccati, prima di giungere alle case di Forni di Sopra, si incrocia il tracciato dell'Anello di Forni. Lo si segue a sinistra ma attenzione al punto in cui il percorso abbandona la comoda mulattiera per salire a sinistra. Raggiunta una radura con stavolo, la si contorna sul margine superiore innestandosi poco dopo sulla pista forestale incontrata all'andata. Con qualche svolta si scende infine alle case di Tiviei e all'auto.