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    Anello del monte Jama da Raccolana
    Alpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaA31

Anello del monte Jama da Raccolana

Avvicinamento

Risalendo dalla pianura la strada statale n.13 Pontebbana si imbocca il Canal del Ferro oltrepassando in successione Moggio e Resiutta. Giunti a Chiusaforte, poco prima di lasciare l’abitato, si devia a destra lungo il ponte sul Fella seguendo le indicazioni per Sella Nevea. Sull’altro lato della valle si incontra la frazione di Raccolana che si oltrepassa fino ai piloni dell’autostrada presso i quali si può parcheggiare (m 374).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dell'Acqua
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Aprile
Carta Tabacco
018
Dislivello
800
Lunghezza Km
9,3
Altitudine min
374
Altitudine max
1167
Tempi
Dati aggiornati al
2017
I vostri commenti
  • 13/05/2021 09/05/21 Anello effettuato domenica, come da relazione, in una giornata calda e serena. Niente da segnalare, i sentieri sono in ordine a tratti adornati da splendide fioriture di genziana. Nel grazioso borgo di Patoc ci si sofferma volentieri a lungo tra le case. Bella e rilassante escursione unico neo le numerose e minuscole zecche. Mandi a ducj
  • 08/02/2020 Percorso il 2 febbraio 2020 in senso opposto a quello indicato, tutti i sentieri sono in perfetto ordine, soprattutto il 644 è stato sistemato, in modo particolare sopra Patocco cambiando anche leggermente il percorso, tutti i ponticelli del 644 sono nuovi.C'è da prestare solo un minimo di attenzione se lo si fa in discesa dopo una pioggia verso Patocco.Il 620 è perfettamente percorribile, ma all'inizio è desolatamente devastato da terribili segnavia con vernice rossa e verso l'abitato di Patocco deviato da terribili cartelli di alluminio infissi negli alberi che recano la dicitura "Giro di Patocco". Radi i segnavia CAI (segnalato al CAI Gorizia che ha in gestione il percorso), ma non ci si perde in alcun modo. L'unico ponticello del 620 ha le assi divelte, già segnalato anche questo, ma si aggira, è un ponticello senza alcuna utilità pratica.Anello gredevolissimo per la stagione in un ambiente che di rado si frequenta.
  • 03/03/2019 Bel anello effettuato oggi come da descrizione, sentieri ben puliti e fino alla cima discretamente ripidi, nonostante i panorami non siano generosi camminando in questi luoghi si respira pace, Lugo il 620 che riporta a Raccolana bellissime fioriture di anemoni, incontrato uno stambecco immobile e due caprioli, mandi.
  • 17/01/2019 Escursione secondo SN.Sentiero sistemato ,ben tracciato.Lungo il tragitto numerose tracce di vita vissuta dai nostri vecchi.Giornata ideale per godere il panorama sulla bassa Val del ferro/Val Canale. Un po' di attenzione nella discesa a Patocco.Incontrato 4 giovani di Villaco.Buone gite a tutti
  • 08/01/2019 Epifania 2019 festeggiata assieme agli amici con questo bel giro, percorso esattamente come da descrizione della guida. Tutto il tracciato è a posto e ben percorribile, i ponticelli della salita sono stati ripristinati di fresco (allego foto). Il sentiero, nonostante i numerosi tornanti e tornantini, presenta sempre una pendenza sostenuta e porta in alto rapidamente. Raggiunta la cima con la croce, punto assai poco panoramico, è d’obbligo la breve discesa verso il belvedere, un ampio prato sospeso, attrezzato con una tettoia e qualche panca, da dove lo sguardo può spaziare liberamente dalla catena dei Musi sino al Gruppo dello Zuc dal Bor e al Cavallo, e verso la stretta piana di Chiusaforte, 800 metri più in basso. Discesa ripida sino a Patocco, il ponticello è sempre in rovina, ma si passa tranquillamente su una traccia ricavata a destra, sotto la parete (foto). Sosta e amarcord tra le case di Patocco scaldate dal sole, poi si rientra per la comoda mulattiera che scende dolcemente lungo la fredda valle del Rio Patoc e che nell’ultimo tratto si tiene ben alta sopra la profonda forra scavata dal torrente. Meritano attenzione la grande base della vecchia teleferica e la fornace di calce, ben conservata. Suggestive anche le belle pozze del rio e le numerose cascatelle, in buona parte ghiacciate. L’elleboro nero sta già sbocciando, sopra Raccolana trovata anche la prima primula della stagione. Anello non troppo impegnativo ma molto interessante, su sentiero ben tenuto e segnalato. Un breve traverso un po’ esposto su un sottostante canalone in fase di salita alla sella del Jama e la ripida discesa verso Patocco devono essere affrontati con prudenza in caso di fondo umido o gelato. Mandi a tutti!
  • 27/05/2018 Il sentiero 644 è piuttosto inselvatichito e si sta chiudendo: raccolte sui vestiti decine di zecche nonostante dosi massicce di spray antizanzare!!
  • 20/04/2018 Percorso il 19 aprile 2018.Percorso vario e panoramico. La descrizione è ottima e l'anello ben tracciato e segnalato, a parte il tratto di ripida discesa prima di Patòc: forse mi sono distratto ma ad un certo punto ho perso la traccia e le segnalazioni bianco-rosse del CAI, per cui ho dovuto scendere ad occhio diritto per il bosco coperto di foglie secche e scivolose (comunque nessun problema o pericolo).
  • 29/04/2017 29/04/2017-Anello monte Jama. Nella discesa tra la sella e Patoc, il ponticello inagibile è bypassabile con attenzione tenendosi a monte. Abbiamo notato come negli anni il sentiero, pur marcato, comincia a essere invaso da arbusti. Qualche persona a Patoc; nessuno sul sentiero.
  • 19/04/2017 Rifatto oggi in senso orario per salvaguardare le ginocchia; niente di nuovo da segnalare, sentieri in ordine (un po' più inselvatichito il 644), assenza di zecche, oggi freddo invernale e vento, raffiche forti anche nel bosco. Per far spaziare un po' lo sguardo, dalla cima conviene scendere per pochi metri verso ovest raggiungendo un pianoro sgombro ed un piccolo ricovero. All'auto, la signora che alla mattina mi aveva raccontato che non si sa più quando seminare a causa del tempo balordo, mi ha informata che il freddo continuerà ancora, sentito al TG Regionale; scambi di parole che regalano un sorriso e lasciano il cuore contento.
  • 09/08/2016 After more than 26 years we went up to Monte Jama again today. The wooden bridge is rotten and broken, but there is an alternative crossing the ditch. Well marked. The path down vom Forca di Monte Jama is easy as well. The mentioned wooden bridge ist sill missing, but there is a good path established.In July 1990 Patoc was nearly a ghost town. Today it has got its revival.
  • 09/05/2015 Per me una scoperta, percorso che avevo sempre lasciato da parte con un: lo farò, verrà tempo. Ed il tempo è venuto, finalmente è venuto perché questa è una di quelle camminate in sé stessi e con sé stessi, silenzio e canto delle foglie a terra; velocemente diavolesca la discesa a Patoc, un incanto il vecchio porticato, i totem, la fontana.. Qualche parola con chi dissoda l'orticello per patate e fagioli, un occhio al piccolo cimitero e si discende trotterellando lungo un ottimo e bel sentiero
  • 13/04/2015 I walked this beautiful trail on 12. April 2015 - descending from Monte Jama to Patocco there is only a short passage that demands some attention, but not more than 3 m, you can make a safe bypass (there is already a well made path).
  • 23/04/2014 Rifatto oggi dopo 4 anni, il percorso si è nel frattempo un po’ degradato. Il primo ponte in legno crollato che si incontra in salita, è superabile scendendo nell’alveo del rio qualche metro a monte. Stupenda la vista che si gode dal panoramico pendio erboso poco sotto il monte Jama (punto di partenza per gli appassionati di parapendio; singolari le “bandierine di preghiera tibetane”). In discesa verso Patoc, un altro punto in cui un ponte è stato completamente “strappato”, richiede maggiore attenzione (il tratto franato non è per tutti così banale da superare). Dopo Patoc il percorso non richiede più particolari prestazioni e si può ammirare in tutta tranquillità l’opera dell’uomo che un tempo (non troppo lontano) qui “prosperava”: terrazzamenti, ponticelli, opere di protezione dall’erosione dell’acqua, una fornace per la calce …. Percorso che merita fatto! Buone camminate a tutti gli amici di S.N. (Bepi – Cividale)
  • 07/04/2014 Nessun cartello d’inagibilità e tante primule maggiori che danno il benvenuto! Che meraviglia! Il primo ponte crollato si supera facilmente ma risalendo per pochi metri l'impluvio si è circondati da una miriade di Pinguicole. Letali e candide tenerezze che sembrano prendere vita dalle rocce stesse. Poco dopo una parete rocciosa. La tocco. Dev'essere tela! Non è possibile che tanti colori diversi dipingano quella pietra dandole vita propria, facendola respirare di sfumature! Il bosco diventa sempre più bello. Mi colpisce la sua verticalità accentuata da quei tronchi sottili e slanciati che permeano il luogo con un senso d'ascesa che suggestiona a tal punto da rendere i passi leggeri, come fossero coinvolti nel tentativo di abbracciar il cielo. Qualche albero sul troi costringe a brevi deviazioni, ma in tutto l'anello quantità e disagi sono limitati. Come Euforbia, sulla radura dello Jama mi rosolo al sole seguendo il suo migrare, poi dei rumori. Una baruffa di foglie! Agitate da invisibili turbini ventosi, le secche signore se le dan di santa ragione risalendo le correnti. Il battibecco danzante continua anche nel bosco e me lo godo tutto. La discesa come sempre è lenta e coccolante. Il secondo ponte crollato è superabile con attenzione. Prima di Patoc ecco i giovani faggi, impazienti ed affamati di vita mostran già le loro nuove mise intensamente verdi, mentre i vecchi, si scaldano ancora nudi al sole, senza fretta. Splendida Patoc. La percorro via per via, casa per casa, ammirandone la cura e la tenerezza che merita ogni oasi strappata all’oblio. Un'occhiata al cimitero testimonia che i Della Mea han scelto la Raccolana. Mi viene in mente Ivan, cantastorie e cantalotte lombardo dall'umanità sconvolgente. Chissà se le sue radici risiedano proprio in questi luoghi. I Musoni fan gli himalayani e spuntan le prime orecchie d’orso mentre un rododendro mostra già un fiore, uno. Impressionante notare come l'incendio si sia fermato a pochi metri dall'ultima casa del borgo. Il ritorno mi spaventava, ma dal dolore riemerge, imperterrita, la vita. L'inferno è risalito dal profondo, bruciando terra e bassi fusti. Ma gli alti pini, pur avendo la base marchiata dalla desolazione, resistono. Le prime foglie di sparuti faggi spuntano come altre erbe, poche, sfidando un deserto di cenere. Sotto quei centimetri di terra arsa, nera come la pece, come quel buio che nega ogni esistenza, pulsa la vita. Intenzionata a risorgere con la determinazione di chi, della resistenza, ne ha fatto respiro quotidiano. Esempio che dovrebbe guidarci aldilà dei nostri insignificanti demoni personali che spesso ci avvelenano. 06.04.2014
  • 31/03/2014 Segnalazione inagibilità CAI 644Nell’ambito di questo itinerario, percorso in data 30/3/14, si segnalano le seguenti problematicità presenti lungo il CAI 644 (Raccolana-Monte Jama-Patoc):• Presenza di diversi alberi collassati in occasione delle eccezionali nevicate di Febbraio 2014• Cedimento del pontile in legno presente lungo il CAI 644 nel tratto Sella di quota 1089 – Patoc, sfondato dal peso della neve. Il passaggio è comunque aggirabile, portandosi a monte del pontile franato.
  • 17/09/2012 Anello interessante e descrizione molto particolareggiata ma, lungo il sentiero 644, il ponte poco dopa la partenza da Raccolana è impraticabile; è rimasto solo un tronco coperto da muschio. Sul sent. 644 il ponte a seguito di uno smottamento si trova a circa 30 cm. dalla montagna e i tronchi sono distanziati fra loro; bisogna fare molta attenzione sperando che il cavo in ferro tenga il peso degli escursionisti.
  • 30/05/2011 Zecche, zecche, zecche!
  • 28/03/2011 Ha ceduto il sostegno del ponticello in legno che si incontra qualche decina di minuti dopo la sella: si riesce a passare perché gli elementi che formano il piano del ponte sono tenuti insieme ed ancorati dal cavo metallico, ma serve attenzione, perché il tutto è instabile. In discesa, 20-30 min. dopo aver lasciato Patoc (sent. 620), il sentiero è completamente franato per qualche metro: c'è il cavo passamano, anche se un po' lento, dunque con cautela e braccia salde si passa (attenzione perchè il terreno dei due tronconi di sentiero fra i quali si trova la frana è MOLTO friabile e cedevole). Nel complesso, comunque, sono imprevisti superabili senza troppe difficoltà.
  • 20/03/2011 Sentiero CAI: 620. Da Patoc a Raccolana. Una trentina/quarantina di minuti dopo Patoc il sentiero è crollato per qualche metro. Agli alberi che costeggiano il sentiero è comunque assicurato un cavo metallico per passare. Serve comunque attenzione.. -
  • 18/01/2011 Sentiero CAI: 644. da Raccolana a Patoc. sta per crollare la passarella in legno lungo la discesa( illustrata su sentieri natura N°3 a pagina 145. tati51@libero.it
  • 04/04/2009 04/04/2009L'intero percorso è ben segnato. Lungo il 644, sul versante sud, un ponte che attraversa un rio è crollato, bagnandosi appena si può guadare il rio qualche metro a monte. Poco oltre, tratti del sentiero sono franati e in un paio di punti esposti si deve prestare particolare attenzione. L'inizio della discesa dalla selletta, in presenza di neve o bagnato (come oggi), è un po' rischioso perché il sentiero è particolarmente ripido e stretto.
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