06/01/2022 daniele.russo La roccia bagnata suggerisce di rimandare l'approccio alla ferrata, quindi all'ultimo si decide per l'anello del monte Cretis, il quale si rivela una bella sorpresa, sia per i panorami sul Degano e i monti circostanti, sia per il percorso molto articolato e a tratti impegnativo. A condire il tutto, oggi ci sono una decina di centimetri di neve appena caduta, che diventano 30-40 una volta arrivati in cresta. Un attimo di smarrimento appena dopo l'evidente sella, prima della salita sul monte Cretis, dove a fatica abbiamo ritrovato il sentiero tra gli alberi schiantati e la neve alta. Dalla cima si segue la cresta e i segni arancioni sugli alberi (occasionalmente affiancati da qualche sbiadito segnavia bianco rosso), ma attenzione a un paio di bivii non segnalati. Verso la fine della cresta la traccia del sentiero ancora si perde un po', oggi sommersa anche dalla neve, per cui la traccia gps e' consigliata. La discesa fino a Lauco e' abbastanza evidente, e da li' in poi si segue il larghissimo sentiero che fa da collegamento anche per la ferrata. Ottima giornata e bella escursione!
22/04/2019 matteo.pauletto Percorso oggi, 22/04/19, come da descrizione Sentieri Natura.Piccola cima che presenta un panorama eccezionale! Come detto nei precendenti commenti ci sono 1-2 punti in cui prestare attenzione, da evitare in caso di sentiero bagnato. Purtroppo il problema maggiore, ad oggi, sono i numerosissimi alberi schiantati al suolo dopo la tempesta di questo autunno che costringono a deviazioni ed ad una maggiore difficoltà nel trovare i segnavia (gli schianti maggiori sono dopo Cuelcovon e nel tratto tra la cima e la quota 1000).Mandi
26/03/2018 francesca Prima volta sul Monte Cretis, salendo per la bella e comoda mulattiera lastricata sopra le opere paramassi (Troi di Làuc), che SN utilizza per la discesa. Una volta raggiunto Làuco, per arrivare alla radura di Cuelcovon, abbiamo seguito il sentiero segnalato che ha origine dalla borgata di Muris. Impossibile sbagliare perchè i segnavia bianco-rossi sono abbondanti nel bosco. Pure la prosecuzione, dal bordo della conca dello stavolo, è sempre ben segnalata, fare attenzione nell'ultimo strappo alla cima, dove la ripidezza e l'esposizione potrebbero rendere fatale una scivolata in caso di terreno reso scivoloso dalla pioggia, neve o erba secca. In tal caso si può evitare questo tratto, risalendo pochi metri prima a monte e ritrovando subito il sentiero. La continuazione lungo la dorsale boscata verso settentrione si caratterizza da una traccia non evidente e da radi segnavia, che bisogna cercare con pazienza, in due ci si da una mano e alla fine se la spunta. Dopo il ricovero, in realtà una tettoia sgangherata di lamiera e legno che può tuttavia offrire riparo in caso di maltempo, bisogna continuare ancora, fino al margine della dorsale, per trovare la brusca deviazione nel Bosco Taggers, questa anche se poco segnalata è evidente e presenta un tracciato piuttosto largo discendente a mezza costa. Il resto come da relazione.Abbiamo visitato, oltre al sito tombale in località Chiauians mt. 871 ca, anche quello in località Cûrs, facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni presenti a Làuco. Ho trovato molto interessanti questi luoghi di sepoltura ed il resoconto ben documentato da pannelli in loco sul loro ritrovamento a fine '800, insieme all'attribuzione della presunta datazione del loro contenuto. Neve praticamente assente lungo l'intero tragitto, solo qualche sparuta chiazza. Panorama presumibilmente notevole dalla seppur modesta cima , di cui però non abbiamo potuto pienamente goderne a causa della foschia. Il fastidio della vista paramassi è trascurabile se confrontato con lo sviluppo dell'intero tragitto, rumori... solo un taglialegna lontano, che ben s'inquadra nel contesto montano. 24/3/18
08/03/2018 loredana.bergagna La compagnia del mercoledì questa settimana aspetta il sole del giovedì per affrontare la ripida salita che deposita presso lo stavolo Cuel Covon, l'inizio della pista è interessato da lavori di asfaltatura di una nuova strada, ma l'ometto posto ad indicare l'inizio della salita è sempre lì, vigile e poi è tutto un tripudio di brugo, brugo e ginepro buoni alleati dell'escursionista che presto sente la fatica. Il sole ha il calore della primavera in arrivo, evidenti segnavia guidano senza possibilità di dubbi anche nel bosco dove il sole vorrebbe entrare, ancora qualche ripido gradone reso scivoloso dall'erba umida ma lì è vietato mancare la presa e la verde cima è raggiunta, lo testimonia non più il vecchio ometto bensì una targhetta metallica appesa ad un albero e riportante il nome e l'altezza del monte. Sosta e panorama prima di scendere lungo l'opposto versante, chiazze mollicce di neve, che si fanno più abbondanti perdendo quota e fino all'uscita sulla strada asfaltata accanto al campo sportivo. Nel cortile dell'abitazione gialla due enormi tacchini fanno la ruota formato XXXL, spuntano anche i lunghi colli appartenenti a qualche oca , poco dopo c'è chi prosegue dritto lungo l'asfalto e chi taglia per vedere cosa resta delle antiche tombe. Attraversiamo Lauco, praticamente deserto salvo qualche abbaiare qua e là e poi la pista colorata da bucaneve e farferugini, molte epatiche dal tenue colore, la bella mulattiera consente solo un paio di scorciatoie prima di ritrovarci alle spalle dell'alta muraglia.
24/03/2017 laura.molinari Escursione effettuata il 20 marzo 2017, in una giornata con parecchia foschia che ha limitato molto la visuale. Abbiamo seguito l’itinerario proposto dalla guida, lasciando l’auto nei pressi del cimitero di Villa Santina. Rispetto alla strada statale, l‘inizio della pista (a destra) si trova poco prima del nuovo e visibilissimo Eurospar dalla parte opposta della strada. Percorsa la stradina in leggera salita per gli 800 metri indicati dalla guida, l’avvio del sentiero è ben segnalato da frecce rosse e segnavia e si trova in corrispondenza di un ampio slargo. La traccia sale ripida con strette serpentine nella boscaglia tra belle fioriture di erica, l’ultimo tratto si porta su balze rocciose e la pendenza aumenta ulteriormente. Come già scritto da altri, in un paio di punti un po’ esposti è necessario aiutarsi anche con le mani. Assolutamente nulla di complicato, ma potrebbe comunque dare fastidio a chi soffre di vertigini. La parte faticosa si esaurisce presto giungendo ai prati di Cuel Covon, la risalita nel bosco dell’ultimo pezzo verso la cima è molto più tranquilla. Molto suggestiva la lunga traversata a saliscendi, per lo più in un bel bosco di faggi, della dorsale nord del Cretis, poi si torna in breve verso le zone abitate … uno sguardo alle tre tombe medioevali di Chiauians e, tra asfalto e qualche tratto di sentiero, si raggiunge Lauco … si passa tra le case puntando prima al campanile della chiesa e poi al cimitero … qui ha inizio una bellissima mulattiera nel bosco che con diversi tornanti, alcuni veramente panoramici, porta giù a Villa Santina. Peccato solo per l’arrivo dietro gli alti muraglioni paramassi di cemento armato, tra i quali si passa per raggiungere il paese. Per evitare, in fase di rientro all’auto, il traffico della statale, abbiamo seguito la parallela e molto più tranquilla Via Stati Uniti, che parte da dietro la chiesa e sbocca proprio davanti al cimitero. Tutto il percorso è sufficientemente segnalato con segnavia biancorossi, piuttosto sbiaditi nella salita (la traccia è comunque sempre evidente) e invece rinfrescati in tempi abbastanza recenti nella parte alta. Non abbiamo avuto grossi problemi di orientamento, qualche incertezza - presto superata - solo poco prima della cima e nel tratto di ripida risalita sulla dorsale. Mandi a tutti!
16/05/2015 nanz_gerd May 16, 2015. Very nice excursion along the trail. No difficulties, path in good condition. Comming to the rocky area you will see a last mark on a trail when the path turns slightliy to the left, ending in front of a rocky wall. The marks on the richt side are quite high and difficult to recognize.
20/04/2015 ectorus Salito oggi seguendo la relazione di SN. La salita iniziale fino allo st.lo Cuelcovon è faticosa per il dislivello che copre ed inoltre c'è un tratto , se pur breve, abbastanza esposto da arrampicare. Chi non si sente sicuro, può sempre effettuare l'anello partendo da Lauco. Confermo quanto indicato nel commento precedente. Il percorso, pur non essendo tracciato CAI, riporta i segnavia bianco/rossi che però non sempre sono ben posizionati e a volte anche radi. Attenzione a seguire SOLO questi segnavia, senza farsi forviare da altri diversi presenti, specie salendo al cretis. Io ho seguito una freccia rossa che mi ha portato fuori percorso per un tratto.Buona vita a tutti
20/04/2015 cheidoi Fatto anche noi ieri l'anello del Monte Cretis. Confermo quanto detto da "Anna.Z" e quindi bisogna fare un pò'di attenzione, questo non toglie che è stata una magnifica escursione sia per il tempo che per il tragitto, accompagnato quasi sempre da bellissime vedute panoramiche.
20/04/2015 anna.z Percorso ieri il tragitto come descritto dal manuale Sentieri del vento.Abbiamo riscontrato una certa difficoltà a seguire la traccia dalla conca di Cuelcovon fino alla cima (soprattutto perché non ci era chiaro che il percorso richiede qualche saliscendi in mezzo al bosco prima di arrivare al punto più elevato dell’escursione) e nel primo tratto di discesa, in cui non abbiamo trovato subito il sentiero che scende ad Allegnidis. Il sentiero infatti non è sempre ben tracciato ed è necessario stare ben attenti a seguire i segnavia. Questi ultimi sono a tratti abbondanti e ben evidenti e a tratti invece sembrano perdersi nel nulla, anche perché talvolta sbiaditi.Ci sono piaciuti molto i sentieri che collegano i paesi di Chiauians, Lauco e Villa Santina, che riportano indietro nel tempo…Unico neo dell’escursione, a parte il sentiero non sempre evidente sulla cima ma dal panorama indubbiamente appagante: i tratti sulla strada asfaltata e il costante rumore di auto proveniente dalla strada di Villa Santina.
06/04/2015 ivana.beltrame Percorso il 28.03.2015.Adesso il percor è ben segnato. Alcune difficoltà solo in prossimità di Allegnidis: ad un incrocio di strade forestali, ove è difficile individuare la pista forestale da utilizzare per raggiungere la strada che porta al campo sportivo, scegliere quella più a sinistra delle tre.Bellissima escursione!
13/01/2014 luca.deronch Percorso ieri 12 gennaio tutto l'itinerario. Il punto di forza dell'escursione è lo splendido panorama dalla vetta del Monte Cretis. La salita iniziale è dura e non molla mai. Un po di conforto dalle belle vedute, dall'erica e dalle prime primule, già, le primule. Dalla cima in poi occorre seguire i segnavia con scrupolo, in parte rifatti in parte sbiaditi. E'facile sbagliare. Prima dell'ultima ripida risalita descritta nella relazione, fare attenzione a non imboccare una traccia più evidente a sinistra ma salire diritti cercando di individuare i segnavia anche sulle rocce. Dove la prosecuzione è più incerta abbiamo costruito degli ometti. Dal ricovero in poi nessun problema. Il rientro è una lunga e rilassante passeggiata
01/05/2013 loredana.bergagna Ripercorso oggi l’anello completo, bella giornata calda e soleggiata, la salita iniziale è rimasta bella dura, ma la fatica è ripagata dai colori del bosco nuovo, le piccole foglie sembrano di seta, verde tenero, giallo ginestra, bianco pero corvino, qualche viola. La conca di Cuelcovon è tappezzata di primule odorose, una macchia di viole sta per conto suo, più in ombra, l’abetaia è buia, la salita al Cretis è meglio di quanto la ricordi, frecce rosse e segnavia. Il panorama che oggi si gode dalla cima è un po’ offuscato, alle 11 il cielo si copre, qualche goccia di pioggia, il tempo di coprirsi ed è tutto passato. Per la discesa rientro nel bosco direzione N, segnavia recenti fino alla ripida risalita, poi da lì latitano, mi mantengo sempre nel bosco con qualche sali scendi lungo la dorsale, segnavia sbiaditi si alternano a quelli nuovi fino ad uscire allo scoperto lungo una traccia che si snoda fra eriche e ginepri e bella vista sul Diverdalce e il verde di Curiedi fino ad un sasso con uno sbiadito sv perpendicolare e poi più niente. Il percorso devia a sinistra rientrando nel bosco una decina di metri prima di giungere a quell’ultimo sv sul sasso, bellissimo bosco che permette al sole di giocare con le foglie, poco oltre il ricovero il sentiero si biforca, scendo a sinistra seguendo dapprima il sentiero e poi la mulattiera fino a giungere al campo sportivo. Voci, musica e profumo di griglia, si festeggia il primo maggio, gran traffico di auto. Rientro tranquillo lungo la mulattiera per Lauco e poi Villa Santina, nessuno lungo il percorso fino a Portela, duro colpo per la mente il ritorno fra la civiltà.
11/04/2013 michele Percorso di recente, purtroppo con una fitta nebbia che in cima mi ha precluso il panorama!E' un itinerario a mia impressione veramente poco frequentato.Il tratto in quota dopo la quota 1041 pur non presentando difficoltà si svolge su una traccia debole o assente e sono spesso solo i segnavia (abbondanti) a indicare il percorso che, in caso appunto di nebbia, non è di facile intuizione.
23/12/2007 sandra.sentierinatura Siamo tornati a Lauco per cercare di salire sul monte Cretis. Anche questa volta siamo stati fortunati ma andiamo con ordine. Lasciata l'auto a Lauco presso la chiesa si imbocca la stradina che si allontana verso est. Seguendo le indicazioni per Cuelcovon si raggiunge in breve la bella radura con lo stavolo. Da qui si prosegue a sinistra per pista sterrata fino al centro sportivo. Il sentiero che sale sulla dorsale orientale dell'altopiano, segnato in tratteggio nero sulla Tabacco, esiste ed è discretamente marcato ma occorre un poco di intuito per imboccarlo correttamente. Una volta individuato lo si segue facilmente anche perché fanno la loro comparsa alcuni segnavia CAI. Giunti su un ripiano boscato, i segni bianco rossi ci guidano a percorrere la dorsale che tocca le quote 1060, 1076 e 1023. Qui si aprono alcune belle e panoramiche radure dove non è difficile sorprendere i caprioli. Escursione breve e piacevole, richiede però capacità di orientamento per districarsi tra le numerose tracce e piste di esbosco. Una volta raggiunta la dorsale, il segnavia ci conduce senza particolari problemi fino in vetta al monte Cretis.
01/12/2007 sandra.sentierinatura Osservando i dintorni di Lauco sulla carta Tabacco 013, si può notare come il pianoro che si sviluppa attorno al paese sia solcato da una miriade di sentieri non segnalati. Poco più a sud l'altopiano precipita bruscamente con la scarpata rocciosa che sovrasta Villa Santina. Una pista sterrata sale dalle case Zanussi esaurendosi poi sul costone che delimita l'ingresso nella forra del Vinadia. Decidiamo di dare un'occhiata alla pista alla ricerca di un modo per salire sull'altopiano e siamo subito fortunati poiché dopo circa 800 m un vecchio sentiero CAI, non segnato sulla carta e dai segnavia un po' sbiaditi, si alza sulla sinistra. Lo imbocchiamo salendo con una lunga serie di svolte nella boscaglia. Più in alto si interseca uno stretto impluvio che ci costringe a proseguire su ripide pendici di roccette ed erba (qualche passaggio esposto). Su terreno via via più semplice si guadagna così l'orlo dell'altopiano uscendo nei pressi dello stavolo Cuelcovon. Seguendo ora le segnalazioni locali si scende a Muris e quindi a Lauco dove si imbocca la bellissima mulattiera che ci riporterà in breve a Villa Santina. L'anello è breve e gradevole ma non è adatto a tutti a causa di alcuni tratti impegnativi durante la salita. Ci ritorneremo quanto prima, partendo questa volta da Lauco, alla ricerca di un anello che ci consenta di salire sul monte Cretis e poi percorrere il filo dell'altopiano.