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    Anello del monte Rodolino da Poffabro
    Prealpi Carniche
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    Anello del monte Rodolino da Poffabro
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    Anello del monte Rodolino da Poffabro
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaV09

Anello del monte Rodolino da Poffabro

Avvicinamento

Risalendo da Maniago la strada della Val Colvera oppure percorrendo dalla Val Tramontina la rotabile che passa per Navarons, si giunge a Poffabro dove si lascia l’auto nella piazzetta del paese (m.506, piccolo parcheggio).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Vento
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
028
Dislivello
1200
Lunghezza Km
8,8
Altitudine min
506
Altitudine max
1700
Tempi
Dati aggiornati al
2013
I vostri commenti
  • 04/06/2020 Rodolino birbaccione, tre volte son venuta a salutarti e tre volte ho trovato la nebbia che sbuffa su da forcella Racli, non ne tenterò una quarta per godere di un panorama migliore. In questo primo mercoledì di giugno l'approccio è diverso da quello proposto da SN, dal lago di Selva, seguendo le indicazioni del bel sentiero dei Forestali con i suoi simpatici cartelli didattici fino alla casera Valine il cui ripiano è illuminato da un'incredibile fioritura di botton d'oro e poi su a tornantini ripidi nel bosco, dalla piccola sorgente sgorga appena una goccia, la vegetazione si sta risvegliando, sulle umide zolle insiste ancora qualche soldanella, la pulsatilla si erge rigogliosa, la clematide si avvinghia al ramo più prossimo, un tocco di colore viene dalla piccola viola biflora ed intanto ecco il piccolo intaglio di forcella Racli e naturalmente il vento di forcella. Un'occhiata alla via di salita senza troppo guardare a destra , il gradino roccioso qualche passaggio da seduta, sali scendi con attenzione perchè i rami dei mughi si sono allungati sull'incerto sentiero e per me non sempre sono di aiuto. Fra fumosa nebbia e vento si materializza l'ancona della cima, la continuazione fino alla forcella Salinchieit è decisamente più comoda pur con la necessaria attenzione alle radicI ed alle buche nascoste dalle eriche, al trivio virata a sinistra lungo il sentiero 973 fino a casera Salinchieit, scompare il vento, torna il sole ed anche il caldo. Qualche indecisione sulla via da prendere per il rientro, vince chi vuole allungare un po' percorrendo il sentiero dei forestali che scende, ben segnalato, verso i ruderi di casera Ropa. Veloce veloce il passo mentre si fa sentire il brontolio del cielo, si cammina comodamente su pista per raccordarci poi al sentiero 968 e quindi 967 dell'andata sotto qualche timida goccia di pioggia che al parcheggio lascia il posto al sole. (03.06.2020)
  • 26/08/2017 Bisogna proprio essere masochisti per fare l'anello che mi ha proposto Stefano e che io incautamente ho sottoscritto. Giretto in senso antiorario, salita a forcella Salinchiet con il sentiero 973a sotto un bel sole calduccio, nei pressi della forcella arriva anche una gradevole brezza che però fa salire la foschia; convinco il compagno d'avventura a salire anche la cresta, e che sarà mai?Erba alta, a tratti umidiccia su un pendio quasi sempre senza traccia fanno sudare ancor di più, poi per fortuna arriva la lunga cresta con i suoi saliscendi ma si cammina bene, e poi finalmente la verde cima. Sosta breve, giusto per capire che l'occhio oggi poco spazia, dopo aver un po' confabulato, guardato la Tabacco decidiamo di tornare a forcella Salinchiet per raggiungere l'omonima casera e poi proseguire per la Valine Alta che abbiamo scorto dalla cima e poi puntare a forcella Racli per scendere lungo il sentiero 968 e poi la via Crucis. Lungo la cresta la nebbia ci mette lo zampino, proseguiamo a destra trovandoci in imbarazzo, su di nuovo fino ad un punto noto , la prosecuzione della cresta era a sinistra, e poi finalmente rieccoci in forcella. Non sempre agevole la discesa verso casera Salinchiet, un buon sentiero nel bosco quello che deposita a casera Valine Alta e poi tocca puntare, e anche velocemente a causa del brontolio in cielo, a forcella Racli. Si riempiono le bottiglie ad una piccola timida sorgente mentre nell'attesa si mangiano lamponi, sentiero ripido fra erbe alte e qualche rovo fino al piccolo intaglio di Racli. Ci affacciamo a guardare in silenzio quei 1000 m. di dislivello lì sotto, io scendo con molta prudenza, terriccio smosso e sassi possono fare da catapulta, poi, intersecando un rivolo ghiaioso intorno a quota m.1300, ci imbattiamo in una marea di larici schiantati, non recentissimi; continuiamo a scendere guardandoci attorno poi preferiamo risalire verso destra dove si cammina più agevolmente ed alla fine ritroviamo il sentiero. Veloci veloci a svolte nel bosco, ginocchia in tormento, evviva, un cane che abbaia e poi la pista, il monastero, la bella Via Crucis, un giro fra le viuzze di Poffabro ad ammirarne i ballatoi ed i davanzali fioriti, e poi il bar, finalmente.
  • 29/05/2016 Volevamo fare questo anello ieri, sabato 28 maggio, ma la cima del Rodolino era coperta da una nuvola bassa che non sembrava avere intenzone di spostarsi; quindi a forcella Racli abbiamo deciso di fare un anello alternativo scendendo a Casera Valine alta per poi risalire alla forcella Salinchieit con il sentiero CAI 973 per poi tornare a Poffabro per il CAI 973a; con il senno di poi posso dire che è stata un'idea piuttosto infelice; percorrere il sentiero che scende dalla forcella Racli, in condizioni di umidità con lingue di neve talvolta in scioglimento e talvolta ancora ghiacciata, è stato piuttosto laborioso; il sentiero che risale alla forcella Salinchieit non corrispondeva a quello sulla nostra Tabacco ed è risultato più impegnativo del previsto (tale sentiero passa ora anche per casera Salinchieit e prevede un cospicuo numero di saliscendi con almeno un centinaio di metri di salità più del previsto), il tutto per attraversare un ambiente piuttosto carente di attrattive (almeno dal punto di vista di chi ama il bello più del selvatico).Anche non avendo percorso la cresta del Rodolino, in tutta coscienza mi sento di sconsigliare tale anello a chi non ha una certa pratica di montagna, ed anche a chi è pratico di montagna in condizioni di sentiero umido; alcuni punti del 968 che sale a forcella Racli da Poffabro richiedono, a mio parere, che il piede rimanga saldamente dove viene posato, e non c'è molto spazio dove posarlo.saluti a tutti.
  • 23/05/2016 Fatto il 14/05/2016 salendo per Forcella Racli e scendendo per Forcella Salinchiet. Salite e discesa sono ripide ma agevoli senza difficoltà. La neve era presente solamente sul versante nord ma non creava problemi nell'attraversamento della cresta. La difficoltà più che altro erano dovute all'erba secca ed ancora umida che rendevano la cresta molto pericolosa in caso di scivolata visto i lunghi pendii erbosi e la esposizione.Al netto di questa difficoltà la cresta è fattibile (per escursionisti esperti) e probabilmente già fra qualche settimana più agevole. Il panorama da sopra è bellissimo e l'escursione sicuramente merita.NB. Darko, il mio chihuahua da montagna, ha preso 4/5 zecche, io fortunatamente nessuna. Avvistata anche una vipera proprio ad inizio percorso.
  • 04/07/2015 Percorso il 04-07-15. Che fatica ragazzi! La salita fino a forcella Racli è tosta ma ben segnata, poi più tranquilla fino alla cima. Successivamente siamo andati un poco a naso, traccia scarsa e ometti rari.. Arrivati alla forcella Salinchieit il sentiero ritorna molto ben segnato. Peccato per la nebbia verso la pianura. Prati super fioriti e pure stelle alpine. Mandi
  • 06/06/2015 salito ieri.Partito con giornata bella, ma la foschia che si vedeva verso i monti, non prometteva nulla di buono.La salita fino forc.racli è piuttosto severa per la sua ripidezza. Ben segnata e priva di difficoltà particolari.Dalla forcella, la salita al rodolino richiede attenzione in quanto priva di segnaletica e non ho trovato "omini" ad aiutarmi, anche se una labile traccia di tanto in tanto mi ha aiutato, almeno sin quanto non si rende visibile la cima del rodolino, caraterizzano dalla sua ancona che si scaglia verso il cielo. Poi il percorso diventa una personale scelta. Del panorama non posso parlarne, perchè nebbia e foschia hanno primeggiato a dispetto delle mie 3 ore si salita e della fatica (non poca) profusa. Certo che con una bella giornata, sarebbe stato un belvedere. Diverso giudizio devo dare per il ritorno che prevedeva la prosecuzione lungo il crinale per scendere alla forc.salinchieit.La mancanza totale di tracce o "omini" , la manzanza di riferimenti precisi, una errata lettura della carta e della relazione di SN, mi hanno portato a scendere un ripido pendio erboso che mi ha poi incanalato nel canalone del rio mule.Quando mi sono accorto di aver sbagliato ero ormai sceso di molto e quindi ho preferito continuare la discesa lungo il canalone. 3 ore di sofferenza e preoccupazioni prima di potermi rialacciare con il sent.968. Tutto bene ciò che finisce bene......però !Buona vita a tutti
  • 07/06/2014 Fatto oggi.Impressione di gran caldo,anche se al rientro all'auto,intorno alle 14.30,la temperatura era di 24°.Forse l'umido o forse l'abitudine a un clima più fresco,ma sta di fatto che ho sofferto come un cane.Sia la salita che la discesa sono state dure.Nessuna novità da segnalare.Bellissime e croccanti fioriture.Erba in crescita.Ciao
  • 01/09/2013 Percorso effettuato il 30 agosto 2013. Viste le difficoltà per l'attacco del sentiero, suggerisco di portarsi sulla piazza del paese, prendere la stradina che sale sulla sx fino ad un'imponente abitazione ristrutturata dove la strada si biforca, il ramo di sx è l'inizio della Via Crucis che porta a Villa S. Maria; giunti sulla strada asfaltata si prosegue salendo a dx (c'è anche una precaria tabella); superato il cartello che indica loc. Taviele, proseguire fino al divieto di transito, ancora pochi metri e, in prossimità di una presa d'acqua, si prende la strada sterrata a sx (recenti lavori di riqualificazione) percorrendola per qualche centinaio di metri, facendo infine attenzione ad imboccare il sentiero che si stacca sulla dx (ci sono un paio di ometti), poi è tutto segnalato come da relazione. Dalla cima del Rodolino sono ritornato alla forcella Racli e da qui a C.ra Valine Alta, C.ra Salinchieit, forcella Salinchieit e poi giù per il 973a (in tutto quasi 8 ore). Buone camminate a tutti.
  • 09/06/2013 08/06/2013-Ripercorso l'anello del Rodolino. A Poffabro non c'è segnaletica per l'inizio del sentiero (!) è necessario risalire tra le strette viuzze per trovare l'inizio della via Crucis; fare attenzione anche all'ometto sulla sterrata (già segnalato in relazione). Poi il sentiero CAI è molto evidente (sino alla forcella Racli e dalla forcella Salinchieit in giù). Molto ripido ma su terreno abbastanza stabile. Peccato che pur essendo partiti in mattinata presto, le nuvole hanno sostituito il sole della partenza e ci hanno avvolto prima della fine della salita, facendoci dono dellla loro compagnia per tutta la cresta e oltre. Ma quest'anno, per il momento, è questo il clima...
  • 22/05/2013 Le previsioni mattutine sembran clementi con le prealpi, si va sul Rodolino. Un cielo azzurro che fa scalpitare le gambe in auto ma.. una nuvolona minacciosa immerge proprio il Raut e il suo vicino. Elevazioni timide e selvagge che visti gli altri commenti sembrano aspirare ad una solitudine brumosa.Poffabbro scaccia le ansie metereologiche e mi cattura con le sue splendide viuzze di pietra..poi una nuova carrareccia dopo il monastero ci confonde. Il cuginastro tira come una fusetta (e io perso nei fiori) così saltiamo il timido omino sulla destra. Il sentiero è ripido ma vario e non pesa... il panorama sulla pianura è stupendo ma sopra è il grigiore. Il tratto che succede all’abetaia è molto simile a quello del Raut, fatto l’anno scorso. Mi sembra di rivivere quell’esperienza oltremodo nebbiosa.. La vetta si raggiunge senza difficoltà ma giunti all’antecima la visibilità è sui dieci metri, traccia e ometti per proseguire non si trovano, in compenso inizia a cadere acqua e ghiaccio. Meglio ritornar sui propri passi. La discesa è tutto un consolarsi di primule di wulfen e vedovelle. Giunti alla forcella come sbeffeggio o piccola consolazione appare il crinale del Rodolino.. per poco.. Le ginocchia scricchiolano ma il morale tiene, la montagna è sempre un regalo... Intanto al ritorno sottolineiamo l’attacco del sentiero con altri due omini da entrambi i lati. Adesso manca solo il Resettum per completare il mio personale triangolo del grigioRe con la R maiuscola, ma per oggi...vonde.
  • 25/04/2011 Necessario porre parecchia attenzione all'ometto che si incontra sulla destra per imboccare il sentiero 968. Salita particolarmente faticosa fino alla forcella Racli. Panorama di cima remunerativo anche se la nebbia salendo ha coperto parte della visuale. Discesa iniziale a tentoni su prati erbosi e scivolosi a causa della mancanza di sentieri ben battuti. Sul finire sentiero ripido con forte dislivello.Un ringraziamento al redattore della recensione dell'itinerario per la precisione nei dettagli forniti.
  • 25/05/2007 Sono partito da Poffabro giovedì mattina 17 maggio 2007. Fino a forcella Racli tutto bellissimo. La salita in vetta per cresta mi ha regalato l'incontro con una piccola vipera mezza intontita dal freddo e dalla nebbia. In cima non ho visto praticamente nulla. Sono dovuto ridiscendere per forcella Racli in quanto il percorso alla Salinchéit non era individuabile (sempre a causa della nebbia fittissima).Comunque indimenticabile per la solitudine austera del luogo. Se non altro ho un buon motivo per tornarci. Il sentiero per forcella Racli è comunque originalissimo e suggestivo. Con la cima del Rodolino invece è stato solo un primo contatto...
  • 24/11/2006 Questo è uno splendido anello...fatto domenica 19/11/2006. Peccato che a causa della nebbia e della pioggia del giorno prima non abbiamo potuto fare la cresta. siamo scesi alla casera, attualmente in ristrutturazione e risaliti all'altra forcella per completare l'anello.CristinaCAI conegliano
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  • In alto, l'intaglio di forcella Racli
    26/08/2017 In alto, l'intaglio di forcella Racli
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    26/08/2017 la fumosa cima
  • casera Valine Alta vista dalla cima
    26/08/2017 casera Valine Alta vista dalla cima
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    06/06/2015 cima del monte rodolino
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