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    Anello del monte Robon da Sella Nevea
    Alpi Giulie
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    Anello del monte Robon da Sella Nevea
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    Anello del monte Robon da Sella Nevea
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM26

Anello del monte Robon da Sella Nevea

Avvicinamento

Risalendo dalla pianura la strada statale n.13 Pontebbana si imbocca il Canal del Ferro oltrepassando in successione Moggio e Resiutta. Giunti a Chiusaforte, poco prima di lasciare l’abitato, al ponte sul Fella si devia a destra per proseguire poi lungo la strada della val Raccolana risalendola interamente fino a Sella Nevea. Qui prendere a destra raggiungendo il piazzale della funivia (m 1143, ampio parcheggio).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Giugno
Carta Tabacco
019
Dislivello
1000
Lunghezza Km
11,9
Altitudine min
1143
Altitudine max
1980
Tempi
Dati aggiornati al
2021
I vostri commenti
  • 03/07/2018 Escursione di domenica 1 luglio, con anello percorso in senso orario: non conoscendo bene la situazione neve, abbiamo infatti preferito raggiungere Sella Robon per il più sicuro sentiero CAI 637 che passa per Pian delle Lope, lasciando eventualmente la comoda e panoramicissima mulattiera del Poviz per il ritorno, come poi abbiamo fatto. Il 637 fino a Sella Robon è completamente sgombro (neve solo nella conca sotto alla Sella, facilmente aggirabile), sul lungo traverso sotto il Cergnala abbiamo invece trovato diverse lingue di neve morbida, facilmente attraversabili. Solo l’ultima, arrivati quasi al bivio per Sella Prevala, può dare qualche pensiero e va percorsa con prudenza, in quanto estesa ed in discesa su pendio piuttosto ripido. Per il resto, fioriture ricche e varie durante tutto il percorso: tanto camedrio, pulsatilla, gigli martagoni, ranuncolo di Traunfellner, ranuncolo ibrido, bonarota gialla, qualche piccola thlapsi rotundifolia, lidric di mont e … chi più ne ha, più ne metta … Assolutamente migliore il senso di percorrenza antiorario consigliato dalla guida. Mandi a tutti!
  • 17/06/2018 Tentata oggi di fare l’anello ma arrivate poco dopo il bivio con il 637 abbiamo desistito causa consistenti nevai che coprivano la mulattiera
  • 03/11/2017 Grazie a chi mi ha preceduto. Percorso oggi 3 novembre in solitaria e devo dire che gli ometti sono utilissimi per districarsi nel labirinto sommit� di lame di roccia e voragini carsiche. Il ponticello, poco prima della cima, ormai direi che proprio non c'� e anch'io sono passato sulle rocce a destra. Ci si alza sul masso, ci si cala in una piccola buca dall' altra parte e ci si ricongiunge al sentiero; decisamente meno rischioso. Per il resto, bellissimo itinerario, ben segnalato e sempre evidente. Bellissima giornata autunnale, limpida, parzialmente soleggiata e senza vento. Itinerario come da Sentieri Natura. Buone gite a tutti.
  • 08/08/2017 Quest'anno ho dedicato diverse uscite ai Sentieri della Memoria e oggi ho ripercorso quest'anello però questa volta in senso orario. La percorribilità è ottima su tutto lo sviluppo. Solo il vecchio ponticello in legno, sito tra i meandri quasi sommitali, è sempre più malconcio. Ho preferito bypassarlo sulle rocce a dx. Ho rimpolpato i numerosi utilissimi ometti che lo richiedevano. Buona visibilità con solo il Jôf di Montasio incappucciato un po'. Ottima temperatura favorita da piacevolissima brezza fresca e continua. Condizioni tutte ideali per apprezzare tutto quanto è fruibile: storia, botanica, geologia e tante tante cime in ogni direzione. A mio parere va fatto e rifatto! Escursionisti incontrati: solo stranieri! Buine mont a duç e mandi.
  • 02/07/2017 Percorso effettuato oggi 02/07/2017. Superato il piccolo impasse della partenza (può fare da riferimento il cartello “Baita Alpi Giulie”, tutto il resto è come da descrizione di SN. Si sale rapidamente su un buon tracciato. Lo spettacolo che ci attende dove termina la vegetazione arborea è veramente “lunare”! Scesi quasi sul fondo della conca ghiaiosa alla base del M.te Robon, non rimane che la risalita per prati, punteggiati da rododendri, fino all’omonima sella. Il traverso per il bivacco Modonutti-Savoia presenta qualche tratto leggermente esposto. Dal bivacco, gli ultimi 90 metri di dislivello sono un po’ impegnativi e richiedono qualche arrampicatina ed il superamento di un canalino roccioso, ma nulla di pericoloso. Raggiunta la cima ci si apre un panorama interessante (a parte i due “signori” piazzati a bivaccare davanti l’ometto su cui hanno posato i loro bastoncini -vedi foto, dove, per rispetto della privacy, non compaiono i due). Durante la discesa, raggiunto il bivacco speleologico, con una breve deviazione sulla sx, si può risalire a visitare le fortificazioni sommitali. Ridiscesi nella conca ghiaiosa, si prende a dx il SV CAI N° 637 che, dopo aver lambito le strapiombanti pareti rocciose del Robon (altro punto “forte” dell’escursione), conduce in un’estenuante discesa verso Sella Nevea. Escursione mediamente impegnativa, che richiede circa sei ore, equamente distribuite tra salita e discesa, ma vale la pena farla! Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 17/06/2017 A distanza di 19 anni, rieccomi a salire su questo monte salendo questa volta da Sella Nevea,come da relazione SN. Ambiente,quello del gruppo Canin, sempre affascinante.Sentieri ben segnati. Assenza totale di neve sul percorso.Percorso molto appagante e spettacolare. Nessuna difficoltà riscontrata.Buona vita a tutti
  • 08/06/2017 Effettuato anello allungato fino forca prevala. Ottimo. Presenza di neve nel traverso sotto golovec
  • 09/10/2016 09-10- 2016 Percorso oggi con salita al Robon.Itinerario fiabesco dopo la nevicata della notte.La passerella prima della cima del Robon è parzialmente crollata e il passaggio richiede attenzione.
  • 15/09/2016 bellissima escursione in un ambiente carsico meraviglioso ...siamo partiti da sella nevea per il 636 per poi prendere il 637 fino a sella robon .poi dopo una meritata sosta e quattro chiacchere con due gentilissime signore abbiamo ripercorso lo stesso sentiero per il rientro per godere nuovamente di così tanta bellezza, sentieri puliti e ben segnalati .buona vita a tutti!!!
  • 14/06/2015 Con il meteo insicuro si punta verso Sella, unica zona che sembra meno peggio. Scelta azzeccata, il sole ed il caldo sono stati nostri compagni per gran parte dell'escursione, qualche borbottio fra le nuvole e un paio di lingue di neve mentre si trotterella fra fiori e calcare. La conca sotto il Cergnala è ancora in buona parte ricoperta da neve e nel frattempo piove, si indossano i paramenti antipioggia e si sale verso la sella mentre ci si mette anche il vento a farci sembrare due pipistrelli svolazzanti. Veloce risalita fino alle prime casermette, una brevissima sosta alla grotta mentre il sole ricomincia a farla da padrone, via le bardature e su, bivacco Modonutti-Savoia inagibile, puntellato internamente. Fiori incastonati nella roccia ci accompagnano, le rocce sono già calde, il ponticello è rotto ma si scavalca il masso a destra, io mi fermo lì, la vista è garantita da un cielo ora limpido. Il rientro dal Pian delle Lope è colorato e profumato dai tanti fiori, in questa stagione mancano le asclepiadi ed epilobi, ma in compenso peonie a volontà
  • 21/09/2014 21-09 14 effetuato l'anello del monte robon. il sentiero e statopulito molto bene nella parte iniziale da sella nevea per il resto bellissimo sentiero sulla parte alta con ancora qualche deposito di neve anche se siamo a settembre facilmente superabile. per la discesa sentiero praticabile sebbene interessato da molte slavine
  • 08/08/2014 Ho percorso oggi (8-8-14) l'anello del Poviz, da Sella Nevea (sent. 636) fino a Sella Robon e ritorno (sent. 637).Confermo quanto scritto da Mauro: numerose piante cadute recentemente su entrambi i sentieri (forse per valanghe) nelle parti "basse" che rendono difficoltoso il cammino. Il 636 in particolare ne è interessato nel tratto iniziale, prima di trovare la mulattiera militare che invece è perfettamente conservata. Sul 637 stessa situazione, da quota 1500 circa a scendere.Sulla piana carsica diversi nevai, alcuni piuttosto impegnativi (fatti senza ramponi) ma non esposti. L'ultimo, il più esteso, proprio sotto la salita alla sella, è aggirabile facilmente scendendo al bivio dove inizia il sentiero 637 in discesa verso sella Nevea e risalendo ai margini del nevaio.Per il resto, un itinerario stupendo per l'importanza storica, la vista impagabile e la distesa fiorita sull'altopiano!
  • 28/07/2014 Nel centesimo anniversario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale la scelta dell'escursione non poteva essere che su un monte che è stato testimone di quell'immane tragedia, così oggi ho rifatto l'anello del Robon, arrivando questa volta fino a quello che dovrebbe essere il cosiddetto "pulpito italiano" (il vicino "pulpito tedesco" dovrebbe essere la cima più alta di una decima di metri). Ho incontrato lungo tutto il percorso molti schianti, ma più numerosi quelli lungo la mulattiera del Poviz. Ho contato 14 nevai, fra grandi e piccoli, da attraversare con un po' d'attenzione, senza bisogno di usare i ramponi. Come ha scritto Loredana, si incontrano bellissime fioriture fra le fessure dei campi solcati e per la prima volta nella zona del Canin mi è capitato di incontrare una salamandra alpina (verso i 1900 m di quota). Anche se le nuvole "tagliavano" le cime più alte dei monti circostanti, il panorama dalla vetta del monte Robon era comunque grandioso. Mauro.
  • 22/08/2013 Dimenticavo: segnalo che non c'è alcun punto (almeno io non ne ho incontrati) dove fare rifornimento d'acqua lungo l'anello.
  • 22/08/2013 Oggi ho percorso questo anello assime a mia sorella. Un po' meno di 7 ore totali, senza contare la pausa pranzo, ma compresa gita in vetta al Rabon.I segni del sentiero sono sempre molto chiari e molto frequenti. Anche le durate segnate sui cartelli sono molto accurate (scarto medio di 5 min, con andatura tranquilla). Il sentiero e il panorama di tutta l'andata sono eccezionali!Per raggiungere il Bivacco una volta arrivati alla base del Robon ci vogliono circa 20 min.Segnalo che i cellulari TIM e VODAFONE danno copertura per la quasi totalità dell'anello, solo quando si arriva ad avvistare il Bivacco in lontananza entrando nella valle sottostante il Robon e fino a raggiungerlo i cellulari stentano (soprattutto TIM), al massimo captando segnale sloveno (poco) con conseguente tariffazione extra!Bivacco piccolino ma molto accogliente!Per raggiungere la cima del Robon dal Bivacco si sta 15-20 minuti, il sentiero è più "complesso" della parte precedente, con qualche punto in cui l'ausilio delle mani fa comodo. Come segnalato da Sandra un ponticello in legno è rotto, ma si aggira l'ostacolo superando un masso a destra. Ad ogni modo il percorso è tutto indirizzato da moltissimi ometti che guidano fino alla vetta (o presunta tale! perchè guardandosi tutto attorno si scorge un punto che pare proprio qualche metro più alto, come già segnalato da altro utente, ma per raggiungerlo ci vorrebbe altra strada e non ho approfondito accontentandomi dello splendido panorama!)Ho completato l'anello tornando giu verso Sella Nevea dal sentiero 637, non mi è dispiaciuto, peccato solo per gli ultimi 10 minuti da fare proprio su asfalto...Nel complesso un bellissimo giro!
  • 25/07/2013 L’entusiasmo iniziale e la perentorietà della freccia mi guida troppo a sinistra.. ma si recupera subito salutando con giubilo i paletti… La salita è veramente gradevole, mai ripida, i tratti piani portan ad indugiar alla ricerca di colore in un bosco che dona poche sfumature. All’uscita qualche nuvola propizia cortesemente l’errabondar tra un paesaggio ove è in corso una battaglia eterna. Il mondo dei colori contro la perentorietà artistica delle rocce carsiche scavate dal tempo e dagli elementi. Una lotta che metro per metro vede affrontarsi meravigliose fioriture e l’avanzar dello strapotere delle pietra nella sua essenza più ascetica e artistica. La solitaria e peculiare galassia del Canin, da troppo evitata, mi affascina come non credevo.. non è il mio ambiente prediletto, solitamente ricerco verdi carezze o smargianti colori ma inaspettatamente mi conquista. Nel bivacco vengo stordito dal libro che indica pozzi, falesie, grotte del Robon.. un’infinità di mondi sotto i piedi.. una cosa è saperlo una cosa è scorrer quelle pagine immaginando l’infinito gioco di spazi che si cela poco sotto di noi. La cima oggi è generosa più che mai, la vista verso papà Montasio è splendida, quello verso il Canin lunare, ammiccante lo sguardo verso il Mangart. Indugio il possibile, poi si scende. Il sentiero del ritorno, meno oppresso dal bosco, è un carnevale, gigliettii intensi mi scuotono, martagoni ma qualche carniolo sporadico resiste. Poi silene, cardi, rododendri, sparvieri… piacevole la discesa che termina torrida nella richiesta di una birra all’hotel Canin. Da discount (25cent) venduta a 4 euro. PICCOLA! E poi ci si lamenta del degrado di Nevee…che di giovedì, pensando alle parole di Sandra, è ancor più immersa in una triste e vuota inerzia di palazzoni… Per fortuna in cuore resta “la mont” e il resto si dissolve presto come foschia mattutina... (25.07.2013)
  • 08/07/2013 07/07/2013-Ripercorso l'anello descritto. La nuvolosità del mattino ci ha fatto desistere dall'iniziale idea di salire alla Cima del Lago per non finire con la testa tra le nuvole più di quanto io non lo sia di solito (!) (mancato l'incontro con luca.deronch!). Piccoli nevai residui non difficoltosi nella conca sotto il bivacco. Segnalo che, presso la cima del Robon, è rotto dalle intemperie un ponticello in legno sul passaggio su un orrido e profondo inghiottitoio carsico. E' necessario scavalcare e scendere un masso a destra (uso delle mani). La salita alla cima del Robon aggiunge all'escursione fino al bivacco passaggi in un paesaggio straordinariamente inciso da cavità carsiche, come descritto in relazione; necessaria attenzione maggiore. Come previsto, parecchi escursionisti sia in cima che in misura maggiore al bivacco. Sicuramente c'era più gente in quota che a Sella Nevea, che mi appare, ogni volta che ci passo, sempre più deserta e abbandonata; un luogo quasi fantasma.
  • 08/06/2013 Ho fatto oggi l'anello del monte Robon, salendo lungo la mulattiera del Poviz. Verso i 1400 m si incontrano i primi nevai e salendo più in alto la neve copre ancora lunghi tratti di sentiero, creando anche qualche problema di orientamento. Visto il mal tempo in arrivo ho preferito rinunciare a fare il giro completo ma sono arrivato solo fino alla conca sotto sella Robon, dopodiché sono sceso lungo il sentiero 637 fino a Sella Nevea. Nonostante l'ingombro della neve è un gran bel giro e, in particolare, i campi solcati che si possono osservare sono spettacolari. La salita al monte Robon è solo rinviata ad occasione più propizia. Mauro.
  • 15/10/2012 Ieri, nonostante la giornata un pò variabile, siamo saliti sul M. Robon seguendo la relazione di Sentieri Natura, ma arrivati in vetta ci siamo subito accorti di non essere sulla cima vera e propria, ma sulla quota 1974!Per arrivare sulla cima a 1980 metri, ci voleva ancora un bel pò di cammino lungo tracce di camminamenti ed un tratto di cresta con mughi piuttosto tenaci!Con un pò di pazienza e soprattutto prudenza ci si può comunque arrivare in circa mezz'ora, seguendo alcuni scarsi ometti e frecce ner su qualche masso!
  • 16/08/2011 bellissimo giro
  • 13/08/2011 Dopo tante giornate "lattiginose", ho deciso di ritornare in montagna scegliendo questo percorso. Pensavo fosse una meta secondaria; in realtà è stata una grandissima e piacevole sorpresa. Ho seguito "pedissequamente" le indicazioni di Alessandro e Loredana, sempre puntuali ed esaustivi nei loro commenti, scegliendo il periodo giusto e ripercorrendo in discesa lo stesso sentiero dell'andata. Un "tripudio" di silenzio, luci, fenomeni carsici e fiori: campanule, raponzoli, sassifraghe gialle, margherite, non ti scordar di me, cardi, arnica, spilli di dama, cneoro, camedrio, asclepiadi e cuscinetti di silene. Stranamente non ho avvistato stelle alpine. Il sentiero è semplice, sempre evidente e ben segnalato. Prestare solo un pò di attenzione nel tratto compreso tra il bivacco Modonutti e la cima a causa dei fessuramenti nella roccia. Il panorama dalla vetta è spettacolare e spazia completamente su tutte le Alpi e Prealpi Giulie. Peccato per la mancanza di una croce di vetta in memoria di quei poveri ragazzi morti in battaglia o per assideramento. Mi riprometto di portarne una la prossima volta. Ciao e una serena vita a tutti. Graziano
  • 07/07/2011 Aggiungo al commento di Alessandro che forse qs. percorso è godibile appieno a fine luglio, inizio agosto per le incredibili fioriture sulle rocce carsiche fino al m.te Robon; poi il sent.637 in discesa è certamente più battuto e Pian delle Lope è ricoperto di aconito giallo ed epilobio, quando ci si inoltra in discesa nel bosco al lato sx del sentiero si può godere della vista di grandi asclepiadi. Loredana
  • 05/07/2011 Il consiglio è di rientrare ripercorrendo il sentiero dell'andata. Non che quello indicato per il ritorno sia difficile o pericoloso, ma semplicemente un po' insulso: senza alcun panorama e praticamente sempre semi-invaso da una disordinata vegetazione erbosa, senza neanche l'ombra dello spettacolare ambiente attraversato all'andata (che ripercorrere non può far altro che piacere)
  • 17/06/2009 Sentiero CAI: bivio 636-637. Anello del monte Robon da Sella Nevea. la neve rende molto difficile trovare il sentiero e in alcun tratti la mulattiera e' coperta di neve e quindi ci sono tratti innevati con pendenza troppo elevati senza ramponi. silvanopiazza@ymail.com
  • 03/09/2007 la bellezza di queste montagne è inesprimibile e non può essere fissata da nessuna parola, posso solo dire vale la pena andarci si sente la pace.martina
  • 16/07/2007 Escursione molto bella da non perdereSi possono osservare i bellissimi gigli color arancione, le stelle alpine e il geranio silvano viola...Se volete fare una sosta vi potete fermare sulla sella c’è una comodissima panchina con tavolo.Fino al Bivacco Modonutti sentiero molto semplice e ben segnalato, dal Bivacco alla cima Robon percorso su roccia con qualche piccola insenatura non sempre ben segnalato, niente di difficile basta fare attenzioneBuona escursionePietro
  • 11/07/2005 Complimenti bellissimo sentiero e belle anche le foto buona montagna a tutti.
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