Avvicinamento
Da Tolmezzo si risale completamente la
Valle del But lungo la strada statale 52b fin oltre l'ultima frazione di Timau. Oltrepassato l'abitato proseguire verso il confine italo austriaco lungo la statale che conduce al passo di Monte Croce Carnico fino al terzo tornante (m 1083, piccolo spiazzo per il parcheggio).
Descrizione
Da qui prende origine la carrareccia che risale il vallone del rio di Collina fino al pianoro sottostante il
rifugio Marinelli. Imboccata la strada ci si raccorda quasi subito con il segnavia CAI n.161 che proviene da destra. Poco dopo si lasciano in successione: una prima diramazione a sinistra diretta alle cave ed un secondo bivio a destra (segnavia n.161, cartello) che utilizzeremo al ritorno. Superato il greto del rio Monumenz dove questo forma una cascatella, la pista si inoltra in bel bosco a prevalenza di
faggio e
abete rosso disegnando alcuni tornanti ravvicinati. Poco oltre il quinto tornante prestare attenzione ad una mulattiera non segnalata che si stacca sulla sinistra. Dopo un breve traverso che porta a superare alcuni piccoli ruscellamenti, il sentiero risale a regolari svolte una dorsale fittamente boscata rimanendo alto sul rio di Collina che si sente mormorare più sotto. Improvvisamente si sbuca al limitare inferiore del pascolo di
casera Val di Collina. Senza arrivare all’edificio, si risale il prato immettendosi sul marcato sentiero che traversa in direzione di
casera Collina Grande, ben visibile sulla sinistra. Superato il guado sul rio di Collina si oltrepassano i ruderi di alcune costruzioni e con breve risalita si guadagna il
panoramico ripiano di
casera Collina Grande (m 1522).
Dalla casera si prosegue in direzione ovest lungo la strada di servizio (è il segnavia CAI n.175) risalendo per un tratto il vallone sulla sua destra orografica. Laddove la strada prende a scendere per intersecare nuovamente il rio la si abbandona per seguire sulla sinistra le segnalazioni CAI che conducono a raggiungere raggiungere
casera Plotta (m 1760). L'edificio, completamente ristrutturato, è stato trasformato in ricovero anche se risulta normalmente disponibile solo una piccola stanza dotata di cucina economica. Dalla casera si torna sui propri passi per qualche metro fino ad imboccare il sentiero che taglia la soprastante fascia di
ontani, evidente e ben marcato ma privo di segnalazioni. Questa traccia sale in diagonale raggiungendo il crinale che scende dal
monte Floriz in corrispondenza dei ruderi di
casera Floriz alta (m1894) della quale non rimangono che i resti delle mura perimetrali.
Prima di proseguire è consigliabile visitare le ultime elevazioni erbose della dorsale che offrono un interessante panorama sui monti circostanti. Ritornati sui propri passi fino alla casera si prende la traccia che raggiunge nuovamente la linea di cresta, subito a destra di una cimetta ricoperta da
ontani. Da qui si prosegue verso la ben visibile
forcella Plumbs, traversando in quota i bellissimi pendii erbosi che scendono dal
monte Floriz dove a settembre si possono osservare le ultime
campanule barbate, le
carline ed il
brugo. Inevitabile qui soffermarsi ad osservare il solitario vallone del rio Chiaula racchiuso a sud da una lunga dorsale montuosa di cui vediamo le pendici ricoperte da boscaglie di
ontano ed ancora solcate dai resti dei sentieri che un tempo collegavano il fondovalle alle cime. Oltrepassato un prato acquitrinoso che ospita la fioritura della
genziana di Baviera si continua la piacevole traversata fino a raggiungere
forcella Plumbs (m 1976) intagliata sulla dorsale settentrionale del vicino
monte Crostis.
Dalla forcella una comoda mulattiera con segnavia CAI n.174 risale in direzione nord il crinale del
monte Floriz. Dopo un paio di svolte un poco più ripide si traversa in direzione della piccola ed erbosa cima che si raggiunge con brevissima deviazione sulla destra (m 2184,
magnifico belvedere sul gruppo del Coglians).
Dalla vetta si ridiscende sulla mulattiera calando poi per questa lungo il crinale nord fino ad una piccola depressione nei pressi di uno specchio d’acqua. Ancora una breve contropendenza e si scende infine a
forcella Morareet ed al
rifugio Marinelli (m 2122). Dal
ripiano del rifugio si prende a destra il segnavia CAI n.148 che con un ampio tornante cala sul pianoro sottostante dove ci si immette in una carrareccia. Tralasciando le numerose deviazioni che si incontrano in un verso e nell’altro si scende lungamente raggiungendo di nuovo
casera Val di Collina (m 1445). Dopo un paio di tornanti la carrareccia scende in modo pressoché rettilineo oltrepassando i ruderi di alcuni casolari. Rientrati definitivamente nel bosco, alla prima marcata curva, prestare attenzione alle segnalazioni sulla sinistra. Proprio sull’angolo del tornante si staccano due sentieri: tralasciare quello più a sinistra che sale verso il passo di Monte Croce Carnico ed imboccare quello che scende sulla destra (segnavia CAI n.161). Il sentiero, che ricalca la cosiddetta Via Romana, dopo una serie di piccole svolte nel bosco si ricollega alla strada in corrispondenza del bivio di cui si è detto all’inizio. Ancora pochi minuti e ci si ritrova al punto di partenza.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Vento