il portale dell'escursionismo montano
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • IMG_9873
    Anello di Villa Santina
    Prealpi Carniche
  • IMG_4254
    Anello di Villa Santina
    Prealpi Carniche
  • IMG_9849
    Anello di Villa Santina
    Prealpi Carniche
  • IMG_9878
    Anello di Villa Santina
    Prealpi Carniche
  • IMG_9842
    Anello di Villa Santina
    Prealpi Carniche
SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaA15

Anello di Villa Santina

Avvicinamento

Da Tolmezzo si imbocca la statale n.52 seguendo il corso del Tagliamento fino a giungere a Villa Santina. Al bivio con la statale n.355 si lascia quest’ultima a destra seguendo le indicazioni per Ampezzo e Forni di Sopra. Percorsi circa 800 m, poco prima del ponte sul torrente Degano, prendere ancora a sinistra verso il centro sportivo nei pressi del quale è possibile parcheggiare comodamente (m 365).

Descrizione

Dal parcheggio ci si incammina lungo via Laghetto andando progressivamente ad accostarsi al greto del torrente Degano. Al primo bivio tralasciare la deviazione a sinistra tenendo la direzione principale. La strada costeggia il recinto della cava di ghiaia poi prosegue con una pista sterrata che in breve confluisce nell’ampio letto ghiaioso del Tagliamento. Ci troviamo nel Parco Intercomunale delle Colline Carniche, una zona particolarmente votata ad un escursionismo gradevole e di poco impegno, che vede la sua stagione più favorevole nei mesi primaverili ed autunnali. Seguendo la pista sul greto, ad un bivio ci si tiene a sinistra senza allontanarsi dalla sponda rivolta a Villa Santina. Facendo attenzione ad individuare il punto dove la pista lascia il greto, si rientra nella pineta che qui è formata prevalentemente da pino silvestre, abete rosso, ontano bianco e frassino maggiore. Laddove il bosco lascia il posto alle praterie incolte è facile osservare nella primavera il volo dell'aurora e della cedronella. All’incrocio con la strada del metanodotto ci si tiene a destra confluendo in breve nella stretta rotabile asfaltata che conduce al ponte sul Tagliamento. Poco prima di questo si lascia temporaneamente la strada per seguire una pista sterrata che in pochi minuti raggiunge la sommità del Col di Zuca dove possiamo visitare gli scavi archeologici (m 371). Il sottobosco che circonda il complesso di epoca paleocristiana presenta una fitta copertura verde di di epimedio oltre ad estese fioriture di pervinca , anemone e acetosella.
Dopo essere ritornati al bivio si oltrepassa il ponte sul Tagliamento proseguendo per poco più di 200 m lungo la strada che conduce a Verzegnis. Nei pressi del primo tornante un cartello ci segnala a destra la deviazione per la cascata Plera. Si imbocca quindi la pista circondata da siepi di nocciolo che coincide ora con il segnavia CAI n.806, percorrendo un tratto in falsopiano. Nelle schiarite vi è la possibilità di osservare la elegante vanessa c-bianco immancabilmente posata sul terreno. Dopo poco sulla destra possiamo osservare una fortificazione del Vallo Littorio, una linea difensiva nata intorno al 1938 che non fu mai chiamata a dare prova delle proprie capacità e che venne col tempo abbandonata. Giunti al punto in cui la pista si allarga in un piazzale, si consiglia di imboccare la traccia che sale per pochi metri sulla destra fino ad un belvedere dove si apre una bella visuale sul greto del Tagliamento. La pista aggira successivamente un costone roccioso per scendere poi verso il solco di una valletta. Risalendo il corso di un piccolo rio che si attraversa su un ponticello in legno si giunge ai piedi della cascata Plera. Il luogo è particolarmente suggestivo per il fatto che la cascata si trova racchiusa da alte pareti rocciose lungo le quali l’acqua ha scavato un grande scivolo. Purtroppo il salto d’acqua non è sempre visibile a causa di una derivazione per scopi idroelettrici. Nei mesi estivi lo spettacolo non dovrebbe mancare ed allora ai piedi della cascata stessa potremo osservare anche una bellissima pozza verde.
Dopo essere tornati sui propri passi si prosegue in falsopiano continuando poi alla destra del greto sul quale si protendono i tronchi dei salici. Superato il piccolo corso d’acqua su un ponticello, il sentiero compie qualche svolta nella pineta guadagnando leggermente quota. Dopo poco si lascia definitivamente a sinistra il segnavia CAI n.806 che sale verso casera Lovinzola di sopra (cartello) e si prosegue diritti. In questo tratto è possibile scorgere qualche innocuo esemplare di orbettino che timidamente si allontana nel fogliame. Si passa accanto ad alcune lame di roccia sulle quali si abbarbicano i pini neri, quindi si raggiunge una specie di pulpito affacciato sul dirupato vallone del rio Forchiar dove il paesaggio muta radicalmente. Data la natura friabile del terreno, il traverso che entra nel vallone potrebbe essere soggetto a qualche franamento. Se ci fossero problemi di percorrenza, dal pulpito una ripida traccia consente di scendere direttamente nel vallone aggirando in basso l’eventuale ostacolo. In ogni caso ci si raccorda al sentiero che risale per poco il greto principale attraversandolo poi tramite una passerella metallica. Il sentiero prosegue sulla parte opposta, intersecando pendici detritiche colonizzate da una stentata boscaglia di pini neri contorti. Zolle erbose discontinue cercano qui di consolidare il terreno offrendo ospitalità all’erica ed alla poligala rossa. Dopo essere passati accanto ad un traliccio, il sentiero confluisce in una pista sconnessa che in breve raggiunge il casolare Migotti, situato a ridosso del Tagliamento. Da qui si può scendere al greto per attraversarlo in direzione di Esemon di Sotto, abbreviando così un poco l'escursione. Volendo invece percorrere interamente l’anello, si prende a sinistra la pista che si allontana dalle sponde. Presso una fontana, ad un bivio con traliccio, si lascia a destra la pista che sale ad una piccola elevazione per proseguire diritti nella direzione di una baita. Ancora un breve tratto e si giunge nei pressi del punto dove la strada interseca una fiumana ghiaiosa. Qui si trova la curiosa formazione del Clap Forat, un caratteristico arco scavato nel conglomerato dove termina il lungo traverso sulla sponda destra del Tagliamento. La pista infatti confluisce nelle ghiaie del fiume che si attraversano mirando alla pineta sul lato opposto. Raggiunta la sponda, si può proseguire diritti verso la case di Quinis e poi rientrare al punto partenza piegando a destra lungo la strada statale. Una buona alternativa che consente di evitare un poco di asfalto consiste invece nell’imboccare la prima diramazione a destra. Utilizzando poi, senza percorso obbligato, il fitto intreccio di piste che solcano la pineta, ci si innesta su quella che proviene dal casolare Migotti. Giunti in prossimità della strada statale la si affianca a destra fino ad un sottopassaggio a poca distanza dal ponte sul Degano e quindi al parcheggio.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dell'Acqua
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Aprile
Carta Tabacco
013
Dislivello
200
Lunghezza Km
12
Altitudine min
354
Altitudine max
416
Tempi
Dati aggiornati al
2023
I vostri commenti
  • 02/06/2020 Una camminata piuttosto lunga, ma senza difficoltà, anche il dislivello è minimo e decisamente non è faticosa. Peccato che la cascata di Invillino (Plera) era completamente asciutta! Anche così ha il suo fascino. Segnalo che dalla cascata, è possibile, invece di tornare indietro per la strada sterrata, tagliare direttamente proseguendo oltre il tavolo da pic-nic e il barbeque per raggiungere la sezione successiva del percorso.
  • 25/07/2018 Una passeggiata pochi giorni fa nei pressi di Villa Santina ci ha portati al salto d'acqua della cascata Plera. In questi giorni l'acqua non viene captata a monte e quindi lo spettacolo è assicurato. Le alte pareti rocciose racchiudono la cascata che scende quasi a scivolo, appoggiata alle pareti stesse, e regala un'impagabile frescura.
  • 27/01/2018 Sollecitata dall'istruttiva puntata di SN del 19 gennaio scorso sul Tagliamento, siamo andati a percorrere l'anello di Villa Santina come da relazione con poche differenze. Causa imprevisto siamo partiti ad un'ora turca, era quasi mezzogiorno, questo ci ha permesso di trovare il primo tratto di percorso già nel sole, ma completamente ghiacciato quindi malagevole. Per evitarlo siamo entrati nella pineta di Bosco Saletto, dove transitando per una serie di sentieri secondari (non ci sono segnalazioni), abbiamo avvistato alcune impronte di tasso, ben impresse sulla sabbia. Raggiunto l'interessante sito archeologico del Col di Zuca, si trovano vari pannelli esplicativi sui dettagli dello scavo e sui reperti rinvenuti, di cui una bella croce in lamine di bronzo, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Cividale. Ricordo che la prima domenica di ogni mese l'accesso ai musi è gratuito, per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento e arricchire il percorso dal punto di vista culturale. Altra curiosità è la chiesa della Madonna del Ponte, sulla porta della quale è appeso uno scritto: "I nonni più vecchi di Invillino raccontano che quando il Tagliamento era un fiume ricco d'acqua ed impetuoso, i tronchi degli alberi tagliati nei boschi dell'alta Carnia, venivano gettati nelle sue acque e trasportati in questo modo fino a Latisana. Uomini esperti del mestiere li accompagnavano lungo il tragitto, su zattere, per controllare che non restassero incagliati e che tutto il materiale arrivasse integro a destinazione. Ebbene, proprio nei pressi della Madonna del Ponte, il fiume formava un vortice molto pericoloso nel quale spesse volte perdevano la vita i poveri "cjatars", cioè i boscaioli zatterai. Per ottenere aiuto e protezione dalla Vergine, fu costruita una piccola cappella, e, come si racconta, da quel momento in poi non ci furono più morti in questo tratto di fiume. Per questo motivo l'immagine della Madonna del Ponte venne considerata miracolosa ed attirò sempre devoti da tutti i paesi del circondario". Peccato però che la bella immagine posta ora sull'altare sia solo una fotografia! La pala originale del 1700, venne rubata nella notte tra il 19 e 20 settembre del 2000, insieme ad altre suppellettili. 21/01/18
  • 20/12/2016 Freddo, tanto freddo oggi per arrivare ad una cascata Plera che con queste condizioni climatiche non c'è, di lei resta il verde brillante del muschio abbracciato alla roccia, scomparsa pure la bellissima pozza verde/blu , accanto al ponticello è stato collocato un minuscolo presepe; piccolo presepe anche al Clap Forat. Il greto del torrente Degano e la vegetazione intorno sono un bianco ricamo; incrocio più volte una coppia di escursionisti, ora avanti ora dietro, con i Sentieri dell'acqua in mano. A Quinis alcuni cani abbaiano affannosamente, lì, sui prati imbiancati, una volpe con la sua elegante coda, trotterella verso il bosco.
  • 08/12/2016 08/12/2016-percorso l'anello di Villa Santina. Il punto delicato/franato è stato perfettamente sistemato. La brina gelata nelle zone all'ombra crea un effetto neve arabescata sui rami secchi, sugli steli d'erba, sulle foglie di edera, sui sassi del greto; mentre sopra di noi il cielo è sereno. Sempre belli i mosaici di Col di Zuca, dove il sole scalda. Un piccolo presepe è stato predisposto in una piccola nicchia muschiosa presso la cascata Plera, forse la conca è la zona più fredda di tutto il giro. Sulla statale nei pressi di Tolmezzo si comincia a vendere il vischio.
  • 07/07/2014 Dopo il ponte sul Tagliamento trovato il sentiero transennato con tanto di delibera del sindaco che ne vieta l'accesso. Tale delibera è datata aprile 2014.Ho potuto comunque raggiungere la cascata dopodiche tutto risulta franato, distrutto, inacessibile (almeno come sentiero turistico, Indiana Jones passerebbe comunque).
  • 06/05/2014 Ad oggi il sentiero 806 risulta ancora interrotto da un franamento poco prima di attraversare il rio Forchiar. Per chi volesse, una alternativa diversa per raggiungere l'arco naturale del Clap Forat è quella di raggiungere in auto Preone (stupenda la vista sul gruppo del Col Gentile e sui monti del Volaia/Coglians/Chianevate) per poi portarsi su asfalto prima e per pista forestale poi (ampia possibilità di parcheggio prima di iniziare la pista che si inoltra verso il greto del Tagliamento attraversando una splendida pineta) proprio nei pressi del Clap. Da lì è meritevole (in 10 minuti buoni, cartelli con indicazioni) una deviazione per ammirare la suggestiva quanto un pò nascosta cascata del rio Spisulò, ai piedi del monte Verzegnis. Buone visioni a tutti!
  • 09/08/2012 Fatto le ore piccoline, mangiato diverse palle dell’ottimo gelato della Flavia, duro alzarsi all’alba, escursione fra quelle che tengo in serbo per i momenti difficili, tanto per non stare a casa a fare la calzetta.Ottimo parcheggio quello presso gli impianti sportivi, ma nemmeno un gettacarte… sole e leggera brezza; m’incammino manuale alla mano. Lungo la pista che costeggia la cava movimento di camion e gran polverone, la vegetazione ai lati è bianca e non aspetta che la pioggia per ripulirsi, incontro diverse volte l’indicazione percorso ciclabile pineta. Sono in corso lavori agli argini e pulizia dei vari sentieri che si intersecano, costeggio la segheria ed imbocco a dx via Col di Zuca fino ad arrivare al ponte sul Tagliamento (doverosa deviazione a visitare gli scavi archeologici e la chiesetta della Madonna del Ponte).Indicazione cascata Plera, scendo a dx lungo il sv 806, pista sterrata, la costruzione militare ha la porta gialla spalancata, proseguendo adesso avverto il rumore di acque, la cascata è abbondante e la pozza sottostante verde. Continuando lungo il sv 806 nei pressi di un ponticello c’è un’area di sosta all’ombra e un grande barbecue in pietra, cammino lungo l’argine fino a risalire al punto in cui il sentiero è franato, nuova discesa e risalita poi lungo il vallone del Forchiar, ambiente selvaggio, fioriture di ciclamini, bolli rossi indicano la via fino al casolare Migotti, fontana senza rubinetto e mucche al pascolo. Il rientro lungo la pista che costeggia la strada è accompagnato da un intenso profumo di fiori di campo, belle fioriture di grandi gigli carniolici.
  • 22/04/2012 Ad oggi la pista, quando percorre il greto del Tagliamento, è molto marcata. Il tratto franato prima del rio Forchiar rimane tale; occorre scendere sul greto e risalire. Per il resto è sempre una bella passeggiata primaverile.
  • 03/06/2011 Il tratto franato non è ancora stato ripristinato
  • 25/04/2006 a oggi il sentiero 806 è franato per un breve tratto prima di arrivare al rio Forchiar per cui per proseguire in sicurezza il giro si deve scendere sul greto del Tagliemento e risalire dopo il rio.
  • Invia un commento
Le vostre foto
  • La chiesa della Madonna del Ponte dal ponte sul Tagliamento. ...
    27/01/2018 La chiesa della Madonna del Ponte dal ponte sul Tagliamento. ...
  • Il Tagliamento e l'Amariana dal ponte. 21/01/18
    27/01/2018 Il Tagliamento e l'Amariana dal ponte. 21/01/18
  • una strana palla natalizia
    20/12/2016 una strana palla natalizia
  • il torrente Degano
    20/12/2016 il torrente Degano
  • la pista verso il Clap Forat
    20/12/2016 la pista verso il Clap Forat
  • Invia una foto
I vostri tracciati
Le vostre escursioni
Mappa Scarica il tracciato kml Scarica il tracciato gpx Visualizza mappa dettagliata - Apertura su nuova finestra
Profilo altimetrico
Altre escursioni in zona
© Redazione di SentieriNatura - Udine, - Ivo Pecile & Sandra Tubaro - Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 - Privacy & Cookies - Powered by EasyDoc - Webdesign by Creactiva