Avvicinamento
Da Tolmezzo si imbocca la statale n.52 seguendo il corso del Tagliamento fino a giungere a Villa Santina. Al bivio con la statale n.355 si lascia quest’ultima a destra seguendo le indicazioni per Ampezzo e Forni di Sopra. Percorsi circa 800 m, poco prima del ponte sul torrente Degano, prendere ancora a sinistra verso il centro sportivo nei pressi del quale è possibile parcheggiare comodamente (m 365).
Descrizione
Dal parcheggio ci si incammina lungo via Laghetto andando progressivamente ad accostarsi al greto del torrente Degano. Al primo bivio tralasciare la deviazione a sinistra tenendo la direzione principale. La strada costeggia il recinto della cava di ghiaia poi prosegue con una pista sterrata che in breve confluisce nell’ampio letto ghiaioso del Tagliamento. Ci troviamo nel
Parco Intercomunale delle Colline Carniche, una zona particolarmente votata ad un escursionismo gradevole e di poco impegno, che vede la sua stagione più favorevole nei mesi primaverili ed autunnali. Seguendo la pista sul greto, ad un bivio ci si tiene a sinistra senza allontanarsi dalla sponda rivolta a Villa Santina. Facendo attenzione ad individuare il punto dove la pista lascia il greto, si rientra nella pineta che qui è formata prevalentemente da
pino silvestre,
abete rosso,
ontano bianco e
frassino maggiore. Laddove il bosco lascia il posto alle praterie incolte è facile osservare nella primavera il volo dell'aurora e della
cedronella. All’incrocio con la strada del metanodotto ci si tiene a destra confluendo in breve nella stretta rotabile asfaltata che conduce al ponte sul Tagliamento. Poco prima di questo si lascia temporaneamente la strada per seguire una pista sterrata che in pochi minuti raggiunge la sommità del Col di Zuca dove possiamo visitare gli scavi archeologici (m 371). Il sottobosco che circonda il complesso di epoca paleocristiana presenta una fitta copertura verde di di
epimedio oltre ad estese fioriture di
pervinca ,
anemone e
acetosella.
Dopo essere ritornati al bivio si oltrepassa il ponte sul Tagliamento proseguendo per poco più di 200 m lungo la strada che conduce a Verzegnis. Nei pressi del primo tornante un cartello ci segnala a destra la deviazione per la
cascata Plera. Si imbocca quindi la pista circondata da siepi di
nocciolo che coincide ora con il segnavia CAI n.806, percorrendo un tratto in falsopiano. Nelle schiarite vi è la possibilità di osservare la elegante
vanessa c-bianco immancabilmente posata sul terreno. Dopo poco sulla destra possiamo osservare una fortificazione del Vallo Littorio, una linea difensiva nata intorno al 1938 che non fu mai chiamata a dare prova delle proprie capacità e che venne col tempo abbandonata. Giunti al punto in cui la pista si allarga in un piazzale, si consiglia di imboccare la traccia che sale per pochi metri sulla destra fino ad un belvedere dove si apre una bella visuale sul greto del Tagliamento. La pista aggira successivamente un costone roccioso per scendere poi verso il solco di una valletta. Risalendo il corso di un piccolo rio che si attraversa su un ponticello in legno si giunge ai piedi della
cascata Plera. Il luogo è particolarmente suggestivo per il fatto che la
cascata si trova racchiusa da alte pareti rocciose lungo le quali l’acqua ha scavato un grande scivolo. Purtroppo il salto d’acqua non è sempre visibile a causa di una derivazione per scopi idroelettrici. Nei mesi estivi lo spettacolo non dovrebbe mancare ed allora ai piedi della
cascata stessa potremo osservare anche una bellissima pozza verde.
Dopo essere tornati sui propri passi si prosegue in falsopiano continuando poi alla destra del greto sul quale si protendono i tronchi dei salici. Superato il piccolo corso d’acqua su un ponticello, il sentiero compie qualche svolta nella pineta guadagnando leggermente quota. Dopo poco si lascia definitivamente a sinistra il segnavia CAI n.806 che sale verso
casera Lovinzola di sopra (cartello) e si prosegue diritti. In questo tratto è possibile scorgere qualche innocuo esemplare di
orbettino che timidamente si allontana nel fogliame. Si passa accanto ad alcune lame di roccia sulle quali si abbarbicano i
pini neri, quindi si raggiunge una specie di pulpito affacciato sul dirupato vallone del rio Forchiar dove il paesaggio muta radicalmente. Data la natura friabile del terreno, il traverso che entra nel vallone potrebbe essere soggetto a qualche franamento. Se ci fossero problemi di percorrenza, dal pulpito una ripida traccia consente di scendere direttamente nel vallone aggirando in basso l’eventuale ostacolo. In ogni caso ci si raccorda al sentiero che risale per poco il greto principale attraversandolo poi tramite una passerella metallica. Il sentiero prosegue sulla parte opposta, intersecando pendici detritiche colonizzate da una stentata boscaglia di
pini neri contorti. Zolle erbose discontinue cercano qui di consolidare il terreno offrendo ospitalità all’
erica ed alla
poligala rossa. Dopo essere passati accanto ad un traliccio, il sentiero confluisce in una pista sconnessa che in breve raggiunge il casolare Migotti, situato a ridosso del Tagliamento. Da qui si può scendere al greto per attraversarlo in direzione di Esemon di Sotto, abbreviando così un poco l'escursione. Volendo invece percorrere interamente l’anello, si prende a sinistra la pista che si allontana dalle sponde. Presso una fontana, ad un bivio con traliccio, si lascia a destra la pista che sale ad una piccola elevazione per proseguire diritti nella direzione di una baita. Ancora un breve tratto e si giunge nei pressi del punto dove la strada interseca una fiumana ghiaiosa. Qui si trova la curiosa formazione del Clap Forat, un caratteristico arco scavato nel conglomerato dove termina il lungo traverso sulla sponda destra del Tagliamento. La pista infatti confluisce nelle ghiaie del fiume che si attraversano mirando alla pineta sul lato opposto. Raggiunta la sponda, si può proseguire diritti verso la case di Quinis e poi rientrare al punto partenza piegando a destra lungo la strada statale. Una buona alternativa che consente di evitare un poco di asfalto consiste invece nell’imboccare la prima diramazione a destra. Utilizzando poi, senza percorso obbligato, il fitto intreccio di piste che solcano la pineta, ci si innesta su quella che proviene dal casolare Migotti. Giunti in prossimità della strada statale la si affianca a destra fino ad un sottopassaggio a poca distanza dal ponte sul Degano e quindi al parcheggio.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Acqua