il portale dell'escursionismo montano
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • P1044341-HDR(2)
    Anello degli stavoli del monte Corno da Caprizzi
    Prealpi Carniche
  • P1044335
    Anello degli stavoli del monte Corno da Caprizzi
    Prealpi Carniche
  • P1044324
    Anello degli stavoli del monte Corno da Caprizzi
    Prealpi Carniche
  • P1044320
    Anello degli stavoli del monte Corno da Caprizzi
    Prealpi Carniche
  • P1044318
    Anello degli stavoli del monte Corno da Caprizzi
    Prealpi Carniche
SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Anello degli stavoli del monte Corno da Caprizzi

Avvicinamento

Dalla strada fra Enemonzo e Ampezzo, poco dopo il ponte sul Lumiei, imboccare a sinistra la direzione per la forca di Priuso, valicarla, divallare verso Caprizzi e superare il borgo. Prima del ponte sul Tagliamento, imboccare la pista sterrata che si stacca sulla destra, percorribile fino allo spiazzo dove si può parcheggiare (m 516, divieto di transito).

Descrizione

L'escursione ha inizio lungo la pista che, con un paio di svolte, si alza subito dal letto del Tagliamento, raggiungendo un panoramico traverso dove fioriscono il citiso rosso e la globularia piccola. Oltrepassata l'ansa in corrispondenza di un profondo canalone, fare attenzione all'incontro con il bivio principale dell'escursione. I segni del Cammino delle Pievi ci guidano a scendere a sinistra, lasciando la pista che utilizzeremo per il rientro. Dopo un tratto di bosco, si arriva nuovamente a toccare le ghiaie del Tagliamento in corrispondenza della confluenza del rio Molino. Qui si lascia la variante bassa del Cammino delle Pievi per iniziare la salita sulle pendici del monte Corno tramite una recente pista di esbosco. Si sale ora lungo questa incontrando solo modeste aperture affacciate sulle pendici boscate soprastanti. La pista entra infine in una fascia di bosco sconvolta dagli eventi del 2018 arrivando alla radura che ospita il primo dei tanti stavoli che visiteremo. Si tratta delle Case Cividin (m 723), composte da una grande stalla e da una casa al cui interno ancora si trovano gli arredi di un tempo. Qui termina anche la pista (una traccia arriva fino ad una vasca con fontana poco distante) e per la prosecuzione dovremo fare affidamento sui pochi segni di passaggio o sul tracciato della relazione. Rispetto alla direzione di arrivo ci si tiene a destra per risalire un bosco disordinato (da qui in poi qualche segno bianco sui tronchi). Si giunge così alle Case Chiassan (m 772), due grandi costruzioni ridotte a ruderi e circondate da schianti. La traccia continua più a monte, sempre nel bosco, arrivando alle vicine Case Vanton, anch'esse diroccate e invase dalla vegetazione. Proseguendo la sua diagonale verso occidente il sentiero, ora più marcato, asseconda uno stretto impluvio. Dove la boscaglia si dirada ricompaiono piccoli lembi di prateria, punteggiati dalla genziana di Clusius e dallo cneoro. Qui si noteranno anche le tracce che a destra conducono allo stavolo Paneon (m 859) che si trova poco sopra. Noi invece proseguiamo diritti, quasi in falsopiano, passando sopra un ultimo profondo solco che anticipa di poco l'incontro con gli stavoli Peli (m 835): si tratta di tre grandi edifici senza tetto più una baita di recente costruzione. Qui hanno termine anche i problemi di orientamento poiché ci si innesta a destra sulla pista di servizio che ci porterà verso i successivi insediamenti. Tralasciato un bivio a sinistra, ha inizio una lunga diagonale assolata a cui fanno seguito alcune svolte molto panoramiche. Lembi di bosco si alternano a tratti più aridi caratterizzati dalla presenza del pero corvino. Dopo oltre un paio di km di pista, arriviamo nei pressi dello stavolo Claupa di Sotto (m 1118) i cui resti si intravedono più sopra a destra, immersi nella abetaia. Ancora un paio di strette svolte e la pista raggiunge il punto più elevato in corrispondenza dello stavolo Claupa di Sopra (m 1179), ormai crollato. Qui possiamo abbandonare la pista che si sposta sul lato settentrionale della dorsale per seguire la ampia mulattiera che entra a destra nella pineta. In breve ci si porta sul ciglio del versante affacciato sul Tagliamento percorrendo una gradevole e panoramica diagonale in lieve discesa tra faggi isolati e grandi pini silvestri. Poco sotto ci si innesta nuovamente sulla sterrata principale e con essa si arriva al bivio presso la cappelletta a quota 1117. Lasciata a sinistra la direzione che scende a Cima Corso, si imbocca il ramo di destra calando lungo la costa che separa il vallone del rio Molino da quello del rio di Donna. Su questa dorsale erano stati edificati altri stavoli che ora incontreremo in rapida sequenza. Col di Sopra (m 1115) e Col di Sotto (m 995) si trovano presso la pista e sono facilmente visibili, più nascoste invece le case Forchia (m 972) che si intravedono cercando nel bosco sopra la pista. Attenzione ora a imboccare la deviazione a destra, poco prima della casera Faeit (m 904) entrando nella bella faggeta in località Cercenas. Presso i tornanti più in basso potremo cercare di individuare anche i ruderi di Galant (m 804) e Ieur (m 745) poi l'incontro con il bivio del Cammino delle Pievi ci segnala che la fine del lungo anello è ormai vicina.
Escursione
Mese consigliato
Aprile
Carta Tabacco
02
Dislivello
700
Lunghezza Km
14,7
Altitudine min
516
Altitudine max
1179
Tempi
Dati aggiornati al
2020
I vostri commenti
  • 13/10/2019 Abbiamo scelto, ieri 12 ottobre, di percorrere l'anello del monte corno. Il tratto iniziale, che accomuna andata e ritorno � ben visibile e percorribile, poi andando avanti si allarga sempre pi� e, proseguendo a destra al bivio, quindi percorrendo l'anello in senso antiorario, diventa una carrareccia ben pulita. Infatti si notano bene i segni del maltempo di un anno fa, ma la zona � stata sgombrata da ogni impervia. Lungo la strada si incontrano i diversi stavoli che sono stati indicati e raggiunta la met� dell'anello, � situata una cappelletta, punto ideale per una sosta. A questo punto, le indicazioni portano a proseguire l'anello che, a mio avviso, ne vale la pena solo per un breve tratto cio� fino ad arrivare ad altri stavoli ben segnalati. Poi � molto consigliato NON PROSEGUIRE con l'anello perch� non c'� alcuna traccia del sentiero, nemmeno nelle mappe e inoltre, a causa del maltempo, gli alberi caduti dominano tutto il bosco, perci� TORNATE INDIETRO. Fin qui, il tragitto � semplice e alla portata di molti, oltre al fatto che nn necessita di particolari attrezzature. Mandi!!
  • 25/11/2018 In data 25/11/2018 tentato l’anello seguendo la relazione di SN. Già arrivare alle Case Cividin richiede qualche contorsione o deviazione dal sentiero a causa degli schianti. Proseguire oltre è praticamente impossibile: gli abeti sradicati creano una barriera insormontabile. A questo punto, ritornato sui miei passi, ho iniziato la risalita lungo la pista che sale a C.ra Faeit ed oltre (descrivendo un tratto del percorso in senso inverso). Purtroppo anche qui, poco dopo il primo tornante, è impossibile proseguire poiché la strada è completamente invasa dagli abeti sradicati dalla bufera di inizio novembre. Temo che per un bel po’ questa proposta di SN non sarà facilmente percorribile. Per chi volesse tentare questo percorso consiglio di parcheggiare un centinaio di metri prima del ponte sul Tagliamento; il tratto consentito della strada sterrata è percorribile solo da fuoristrada ben corazzati. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 14/05/2018 Percorsa l’escursione ad anello degli stavoli da Caprizzi descritta nella relazione, in data 29 aprile.La quantità di vecchi stavoli presenti su questo versante del monte Corno è davvero notevole. La stragrande maggioranza è rudere, avviluppato da alberi cresciuti dentro e schianti coperti da muschio e circondati da bosco fitto. In particolare però le case Cividin, le prime che si incontrano, valgono il prezzo del biglietto. Spesso visitando l’interno di vecchi stavoli sarà capitato anche a voi di rivedere vecchi arredi con poca oggettistica datata. Ma in questo stavolo! c’è l’arredamento completo della cucina - la sedia leggermente spostata quasi invitasse a sedersi, la cucina economica e a gas, stoviglie e pentolame in ordine sulle mensole- e delle camere, impianto elettrico, e attrezzi nel vano accanto. Una vecchia TV. Tutto fermo a direi agli anni 60? e tutto coperto da uno spesso strato di polvere e calcinacci inevitabile in tanti anni.La chicca sono le due gabbiette di uccellini, ai lati dell’ingresso. Arruginitissime.Merita una visita rispettosa come riportato anche dalla raccomandazione scritta sulle imposte: "Grazie a chi rispetta".
  • Invia un commento
Le vostre foto
  • La pista che sale a C.ra Faeit invasa dagli schianti
    25/11/2018 La pista che sale a C.ra Faeit invasa dagli schianti
  • L'abetaia dopo le Case Cividin
    25/11/2018 L'abetaia dopo le Case Cividin
  • Casa Cividin
    25/11/2018 Casa Cividin
  • Invia una foto
I vostri tracciati
Le vostre escursioni
Mappa Scarica il tracciato kml Scarica il tracciato gpx Visualizza mappa dettagliata - Apertura su nuova finestra
Profilo altimetrico
Altre escursioni in zona
© Redazione di SentieriNatura - Udine, - Ivo Pecile & Sandra Tubaro - Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 - Privacy & Cookies - Powered by EasyDoc - Webdesign by Creactiva