Avvicinamento
Dalla località di Sella Nevea, raggiungibile da Chiusaforte attraverso la statale n.13 Pontebbana, scendere verso Cave del Predil per poco più di 5 km fino al ponte sul Rio Bianco. (m 989, cartello CAI, piccolo spiazzo a destra o parcheggio presso il Rio della Trincea). Qui si può giungere anche da Tarvisio risalendo la Val Rio del Lago.
Descrizione
Sulle indicazioni del segnavia CAI n.625, si prende a risalire la sinistra orografica del vallone del Rio Bianco. Ci si mantiene inizialmente a poca distanza dal greto principale poi, oltrepassata una zona di macigni cariati, ci si innalza restando prevalentemente nel bosco di
faggio. Si interseca il greto di un rio secondario e più in alto un piccolo impluvio a cui fa seguito una caratteristica zona di placche lisce ed inclinate. Ancora un breve tratto di bosco, quasi in falsopiano, ed il sentiero confluisce sul greto del Rio Bianco che si guada senza difficoltà, proseguendo sull’altro lato della valle. Con alcune ampie svolte (sorgente) si accede così al ripiano diradato della
capanna Brunner (m 1432). La costruzione, dopo un lungo periodo di abbandono, è stata completamente risistemata dal CAI di Tarvisio al quale ci si deve rivolgere per avere accesso al ricovero. Dalla
capanna Brunner tralasciamo le indicazioni per la
forcella delle Cenge e per il
bivacco CAI Gorizia e imbocchiamo il sentierino che si stacca sul fianco del ricovero (cartello
Vetta Bella). Non si tratta di un segnavia ufficiale, ma di un percorso marcato da bolli rossi e ripulito dai
mughi con un notevole lavoro di sramatura. La traccia scende a traversare un piccolo rio e poi inizia a risalire a fianco di questo nella fitta vegetazione. Dopo avere guadagnato circa un centinaio di metri, il sentiero piega a destra per accostarsi progressivamente alle pareti rocciose della nostra meta. A questo punto solo qualche isolato
larice e qualche
sorbo degli uccellatori interrompono la densa copertura dei
mughi. In prossimità delle pareti, la visuale finalmente si apre verso il grande circo detritico che racchiude il
bivacco CAI Gorizia. Il sentiero aggira ora una costa e raggiunge la base di un pendio di sfasciumi che si risale abbastanza agevolmente. Salendo in diagonale, ancora verso destra, si raggiunge lo spigolo dove si trova il punto chiave della salita. Si tratta di un breve canalino roccioso di II- ben appigliato, ma privo di attrezzature che va superato tenendosi inizialmente sulla sinistra del solco. Facendo attenzione al breve tratto esposto all'uscita del passaggio, si rientra tra i
mughi salendo fino ad arrivare sull'orlo del canale che discende dai pinnacoli soprastanti (gli Ometti della Vetta Bella). Lo si attraversa e si riprende a salire con pendenza molto marcata sulla costa opposta dove ora dovremo superare due canalini. Il primo presenta un fondo a placche lisce ma è circondato da
mughi che aiutano nella progressione. Ne segue un secondo, più verticale ma anche molto ben appigliato che si supera con l'aiuto delle mani. Si raggiunge così il fondo del canale più ampio che ora si presenta come colatoio roccioso piuttosto inclinato. Cercando i passaggi migliori, sulla direzione indicata dai bolli si superano le placche per poi arrivare quasi ai piedi dei torrioni friabili. Senza bisogno di arrivare al termine del canale (intaglio panoramico meritevole della breve deviazione), ci si alza sulla sinistra per verdi e macchie di
mughi su terreno relativamente migliore. Con pendenza sempre molto sostenuta, si aggirano un paio di coste oltre le quali finalmente si intravede la meta. Una ultima crestina friabile ci deposita alla base del pendio prativo sommitale che si risale fino all'orlo della verticale parete che precipita verso la forcella di Riobianco. Ancora un breve tratto tra
mughi e facili roccette e si arriva sulla sommità della
Vetta Bella (m 2049, ometto). La vetta è piccola e non c'è spazio per grandi movimenti a parte la breve divagazione sulla crestina che si protende verso il vallone di Riofreddo. Assai interessante e inusuale invece è il panorama sul gruppo dello
Jof Fuart e sulle vette che contornano i valloni di Riobianco e Riofreddo. La discesa avverrà tramite il medesimo itinerario.
Avvertenze
L’escursione alla
Vetta Bella presenta un passaggio che si trova al limite delle difficoltà che normalmente vengono trattate su questo sito, simile a quello che si trova lungo la salita alla
Mogenza Piccola. Si raccomanda pertanto questo itinerario a escursionisti motivati e in grado di affrontare il breve canalino di II-.