Avvicinamento
Da Clauzetto lungo la strada per Pradis e Campone, si individua di fronte alla cava sulla destra, (via delle Cave), il cartello che indica l'inizio del segnavia CAI n.820. E' possibile parcheggiare comodamente un centinaio di metri più avanti sulla sinistra, dove ha inizio il sentiero per il Ciaurlec (m 669).
Descrizione
Seguendo le indicazioni, si imbocca la pista che prosegue a fianco delle ultime case e supera dopo poco una cappella dedicata a San Francesco. Poco più avanti si costeggia il letto di un rio asciutto oltre il quale si trova un grande casolare. Da qui la pista prosegue ancora per un tratto esaurendosi presso l'ultima casa dove sono in atto (marzo 2012) lavori di esbosco. Il segnavia si trova presso la fontana e coincide, per i metri iniziali, con un tratturo. Superato questo primo punto, il percorso coincide ora con un tracciato ben marcato che si snoda nella boscaglia disordinata. Seguendo con attenzione i segnavia ci si destreggia tra le varie tracce, arrivando alla base di un pendio rimboschito. Qui la pendenza aumenta con il sentiero che inizia a disegnare alcune svolte brevi e regolari tra
faggi,
noccioli e
ginepri. Si passa accanto ad alcuni maestosi esemplari di
pino silvestre tra cespugli di
erica e macchie di
anemone dei boschi. Più in alto a questa stretta serie di svolte fanno seguito due tornanti più ampi con i quali passiamo a sfiorare una forcellina. Il sentiero la evita e prosegue ancora a strette svolte fino a raggiungere uno spallone panoramico più libero da vegetazione e affacciato sul versante meridionale del Monte Rossa. Ci si alza in diagonale ancora per un tratto, arrivando ad un panoramico pulpito sospeso tra balze rocciose colonizzate dal
carpino nero e dalla rada pineta. Ora finalmente la vista si apre lasciando intravedere le pendici del
monte Pala e i dirupi detritici che si trovano alla base del monte Dagn. Da qui ha inizio un piacevole tratto in falsopiano con il sentiero che aggira coste e speroni in bella visuale sulla pianura e sul corso del Tagliamento. Doppiato un ultimo spigolo si inizia a vedere la cresta sommitale del
monte Taieit mentre il traverso si conclude e riprende la salita, ora all'interno del solco di una valletta. Ancora pochi minuti e si giunge al bivio per
sella Dagn che si lascia sulla destra. Oltrepassata la fonte del Bec si sale a larghe svolte tra macchie di bosco e ripide balze erbose mirando alla cresta del monte Rossa. Ancora un ultimo lembo di
faggeta ed il sentiero raggiunge l'insellatura a quota 1309 dove ha inizio la parte più interessante dell'escursione.
Dalla selletta si raggiunge la quota superiore e si punta ad una bella insellatura prativa seguendo ancora per pochi metri il segnavia CAI. Laddove questo piega sulla sinistra lo si abbandona per assecondare il comodo crinale boscato che ci guiderà da qui in poi (qualche bollo bianco rosso). L'intenzione è quella di seguire fedelmente la linea di cresta, con qualche divagazione a sinistra sul versante meno acclive, dove l'esposizione lo richiede. Raggiunta agevolmente la prima quota (m 1341), si scende ad una insellatura disseminata di tronchi marcescenti dove il pendio a sud è particolarmente ripido. Si rimonta il pendio erboso che porta facilmente alla successiva elevazione dalla cui sommità si apre un bel panorama sulla
val Tramontina e le sue valli laterali. Da questa schiarita si riprende la linea di cresta fino a guadagnare lo sperone che costituisce la vetta sud ovest del
monte Taieit (m 1369, croce, targa e libro di vetta), preceduta da bellissimi faggi contorti. La minuscola cima offre una bella visuale non solo sulla pianura ma anche sul tratto di cresta che ci attende. Con pendenza più marcata si cala ad una insellatura oltre la quale si riprende a salire dapprima nel bosco, punteggiato da
epatica,
mercorella e
dentaria gialla, e poi sul filo di cresta. Questo si fa ora più esile e ingombro di arbusti e costringe a tenersi sulla sinistra per evitare i punti più esposti. Senza particolari problemi si raggiunge così anche la quota nord est del
monte Taieit (m 1369): un panoramico spallone erboso che si protende verso sud e offre una vista simile alla cima sorella.
Volendo interrompere la traversata, pochi metri sotto la cima si può individuare un antico muretto a secco che conduce direttamente sulla pista di servizio alla vicina
malga Iovet. Il nostro consiglio però è quello di proseguire ancora per visitare anche l'ultimo tratto di cresta. In tal caso si continua lungo il crinale erboso facendo attenzione a qualche punto esposto, fino ad arrivare ad una successione di cimotti verdi dove il saliscendi si fa più accidentato. La presenza di alberi di grosse dimensioni costringe spesso a piccole deviazioni sul lato sinistro, dove corre una traccia più bassa. Si giunge così ad uno spallone erboso che poi digrada in modo più marcato verso una insellatura. Senza bisogno di raggiungerla, si piega a sinistra percorrendo liberamente il breve tratto di bosco che ci separa dal sentiero per malga Iovet. Incrociato il segnavia lo si segue a sinistra uscendo in pochi minuti sulla radura che ospita la
malga ora adibita a ricovero sempre aperto (m 1275). Per il ritorno si può risalire lungo la pista fino a ritrovarsi sopra il pascolo di malga di Rossa (m 1268, ruderi) dove si imbocca a sinistra il sentiero che riporta all'insellatura a quota 1309.
Avvertenze
Il percorso lungo la cresta del monte Taieit si svolge liberamente su un facile crinale boscato dove le indicazioni sono limitate a qualche segnavia bianco rosso. In ogni momento è possibile abbandonare la cresta e scendere a nord su comodo pendio boscato fino a intersecare la pista di servizio a
malga Iovet.