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    Forcella Scodavacca da Forni di Sopra
    Prealpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaR13

Forcella Scodavacca da Forni di Sopra

Avvicinamento

Da Tolmezzo si risale la valle del Tagliamento lungo la statale 52 fino a giungere a Forni di Sopra dove si attraversa tutto il paese per poi continuare in direzione del passo della Mauria. Dopo circa due km dalle ultime case prendere la deviazione a sinistra (indicazioni per il rifugio Giaf) proseguendo fino al divieto di transito (m 1031, comodo parcheggio).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Rupe
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Giugno
Carta Tabacco
02
Dislivello
1000
Lunghezza Km
9,1
Altitudine min
1031
Altitudine max
2043
Tempi
Dati aggiornati al
2023
I vostri commenti
  • 26/09/2020 Dal bagno nel torrente Meduna 6 giorni fa alla prima neve odierna, il passo è breve e repentino! Nonostante il meteo, al parcheggio per il Rif. Giaf trovo più macchine del previsto, meglio così per chi lavora al rifugio, il torrente e gli affluenti sono colmi di un'acqua non proprio trasparente a causa delle piogge intense di ieri, il cielo grigio rende l'atmosfera un po' cupa, però là in alto si vede il bianco della nevicata notturna, la prima della stagione. Le prime bianche avvisaglie coprono il terreno già poco oltre il rifugio ma si tratta di qualche chiazza, più su la copertura è più uniforme e rende il paesaggio decisamente invernale. L'ultimo tratto in quota è battuto da un vento gelido, raggiunto il valico provo a salire verso la tacca, seguendo le impronte di un escursionista (incrociato poco prima mentre scendeva) nella neve fresca e farinosa che qui raggiunge un discreto spessore, circa 30 cm, ma dopo pochi minuti, dove la traccia si impenna, le impronte terminano. Dalle pareti circostanti qualche scarica di pietre ad interrompere l'atmosfera ovattata. Sono già soddisfatto così, dietrofront e giù in una splendida atmosfera da aperitivo invernale.
  • 07/07/2019 Saliti ieri alla forcella Scodavacca da Forni di Sopra. Itinerario reso faticoso dal gran caldo, giunti al bivio con la traccia che sale alla forcella di Las Busas si è aperto davanti a noi un paesaggio dolomitico spettacolare.
  • 02/07/2019 Lunedì 1 luglio dal rifugio Giaf saliti alla forcella Scodavacca, in una mattina calda e soleggiata.Nella parte iniziale un paio di schianti aggirabili senza particolari disagi: la tempesta di fine ottobre non ha particolarmente danneggiato questo tratto di versante.Al rientro al rifugio tuoni in lontananza avvisano di qualche temporale in quota.Buone escursioni
  • 22/09/2018 18-19 settembre-Dal passo della Mauria raggiunto il rifugio Giaf sul segnavia 341. Conta un paio di saliscendi in corrispondenza dell'alveo dei torrenti La Tora e Fossiana, un traverso su aperto e panoramico ghiaione alle pendici del monte Boschet. Si viaggia per la maggioranza all'interno di un bel bosco preautunnale e silenzioso. I gestori del Giaf sono al lavoro per l'imminente chiusura del rifugio. C'è ancora un discreto via vai di escursionisti per la maggior parte di lingua tedesca; oggi anche un australiano che percorre l'anello delle Dolomiti. Saliti poi all'ampia forcella Scodavacca in una mattinata luminosa. Sentieri come descritti. Buone escursioni
  • 14/10/2017 Tutto ok, come da relazione. Gli ultimi 300 m prima della forcella sono i più faticosi (e belli, per il panorama). Forcella solitaria e ombrosa, ma ampia.Impossibile individuare il sent. 354, che dovrebbe accorciare di 15-20 min. la seconda parte dell'anello di bianchi, intersecando il 342 tagliandone appunto un tratto. Poco male comunque.Segnavia così così, ma i sentieri, a parte quanto appena detto, sono ben battuti ed evidenti
  • 09/08/2013 Ieri 08/08/13, alternando ferrate (Senza Confini due giorni fa) a camminate, ho percorso un itinerario mix della descrizione R13 (in salita) + Tacca del Cridola + Biv. Vaccari + Forca del Cridola e da lì fino al Rif. Giaf come da R14 di SN per poi rientrare al park di quota 1.031 come da R13. Confermata la perfetta descrizione delle parti interessate dalle proposte R13/14 di Ivo&Sandra aggiungo qualcosa per quant'altro da me percorso. Dalla Forcella Scodavacca ho preso a Dx a salire il 344 verso la Tacca del Cridola (mt.2290 come ho appurato per mio rilevamento e indicazione di vari siti e non 2410 come da cartina Tabacco ed altri). Salita il cui unico fastidio è costituito dal fondo franoso in particolare nella parte centrale del tratto dove giova aiutarsi con le rocce a sx. Giunti alla Tacca, buona vista a ritroso verso Sud su torri e torrioni e non solo. Cartelli purtroppo obsoleti e quasi ormai illegibili. Non una indicazione per il Biv. Vaccari se non l'ovvia deduzione che solo scendendo il lungo ghiaione ci si arriva. Segni piuttosto sbiaditi poi migliori. Resti di segni e logica portano a tenersi sulla dx e da lì scendere fino alla base delle rocce con gran soddisfazione delle ginocchia! E' necessario ora rimontare circa 60 mt. per il Biv. Vaccari. Io l'ho fatto salendo per facile I° su roccette ove ho trovato anche un bollino rosso di via e poi per evidente facile sentiero tra erbetta in quella meraviglia che è il sito del Vaccari (non per niente il toponimo La Cuna, le scune in furlan ovvero la culla). Da quì ampia vista su tante belle e celebrate cime delle vicine Dolomiti Cadorine nonchè Val Cridola Lorenzago etc. Una breve risalita tra sfasciume alla magnifica Forca del Cridola da dove cedo il passo a quanto si legge nella parte interessata di R14. Un anello veramente interessante e vario. Mi scuso con gli Autori se in qualche modo ho deviato un po' dal tracciato originario. Buone escursioni.
  • 26/04/2013 Percorso a inizio aprile. Siamo partiti con un ritmo molto tranquillo, ma quando siamo arrivati più vicino alla forcella, siamo stati sorpresi dalla quantità di neve presente, e siccome sprovvisti per la neve siamo stati costretti a tornare indietro.
  • 04/07/2012 FORC.SCODAVACCA-Escursione fatta oggi, in una giornata abbastanza grigia.Malgrado ciò, guardando i vari cridola,monfalcon,urtisiel e via dicendo, ti rendi conto della diversità delle dolomiti rispetto alle nostre alpi.Con tutto rispetto per carità, anche i nostri monti hanno il loro fascino, ma le dolomiti hanno quel qualche cosa in più.Sarà la loro maestosità, sarà il colore delle rocce, non lo so, ma è un ambiente che rimane negli occhi.Detto questo, il percorso è perfettamente segnalato.Per allungarlo un pò, sono rientrato al Giaf percorrendo la parte destra dell'anello Bianchi,che si allaccia al sent.342.Un modo come un'altro per ritardare il distacco dall'ambiente.Buona vita a tutti
  • 01/07/2012 Escursione fatta oggi. L'ambiente dolomitico è splendido. Piacevolissimo l'incontro con il personale del Rifugio Giaf. E la radler era fresca al punto giusto, ed il panino con il salame favoloso! Non si siete ancora andati? Andate ora, andate adesso.
  • 24/06/2012 Già durante la strada sogno cime, vedo croci, a destra un brillio sul Tinisa, a Forni, a sinistra, la Cimacuta rievoca bei ricordi, una ragazza fa jogging e mi sovviene quando la corsa per me era una droga a costo zero. Parcheggio, già qualche auto, lo stomaco mi dice che la colazione è un ricordo oramai lontano, tacito ogni brontolio con una maxi banana e m'incammino. Fresca sorgente alla scorciatoia e la mia giornata fra mughi e ghiaie rischia di finire lì, su un viscido sasso, salva con un colpo di reni....Un ponticello è stato rinforzato con un nuovo tronco, candido (appena sbucciato), profumo di resina e suono di cascatelle; abbondanti fioriture, inconfondibile il profumo dei primi garofani di Montpellier, inconfondibile e inconfondibili, arrivo ad un Giaf silenziosissimo. Sentiero 346 a destra, salgo fra mughi e sassi e via vai di grosse formiche, buone per la grigliata. Intanto sul filo dell'orizzonte indovino la mia meta mentre una foschia bigia filtra dagli intagli dei Monfalconi di Forni, a destra le guglie del Cridola si godono il sole. Il sentiero sale a dx e diventa una traccia ghiaiosa, qualche ometto e il giallo del papavero retico; dal ghiaione spunta qualcosa, è una vecchia scatoletta oramai arruginita (sardine?), retaggio di un antico pasto qui consumato. Fra un refolo di vento e un sole che gioca molto a nascondino arrivo alla mia meta: forcella Scodavacca, una grande distesa di ghiaia, una porta aperta su due regioni. Dietro di me, a valle, tutto è illuminato dal sole, quassù non fa nemmeno un gran caldo...Qualcuno arriva dietro a me, e poi ancora una coppia, e poi una comitiva di ragazzini e poi ancora....Torno indietro, un viandante mi chiede ansante quanto manchi alla vetta..(?!)Al bivio quotato 1690 (lariceto puro)devio a dx seguendo l'anello di Bianchi che passa sotto la Torre di Forni, al successivo trivio poi mi innesto sul sv 342 (indicazioni a terra su un sasso) ma fatti pochi metri su un altro sasso trovo indicazioni sbiadite sc 354. Supero un intaglio protetto da cavo, lascio a dx la prosecuzione del 361 che va verso f.lla Urtisiel e scendo in direzione Giaf su un sentiero gradinato che le mie rotule poco gradiscono. Al Giaf profumo di tagliatelle, teste chine sui piatti, mandibole in movimento, mani intente a fare scarpetta. Mi regalo una radler (ma è tiepida...); poco male così almeno Montesuma, quelo della vendetta, continuerà il suo sonno.
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