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    Sentiero Storico del Monte di Ragogna
    Prealpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM02

Sentiero Storico del Monte di Ragogna

Avvicinamento

Da San Daniele del Friuli o da Pinzano al Tagliamento ci si dirige verso Ragogna. Dalla strada principale che percorre l'abitato si seguono le indicazioni per Villuzza, proseguendo poi in discesa fin presso il greto del Tagliamento, in località Tabine, dove si parcheggia (m 142).

Descrizione

Dal cartello che segna l'inizio del Sentiero Storico si attraversa un guado cementato per poi salire lungo una mulattiera sassosa verso la strada asfaltata che corre poco sopra. La si segue a sinistra ma la si abbandona, poco dopo un ponticello, per imboccare sulla destra un sentiero che si snoda piacevolmente lungo una valletta boscata fino ad uscire presso il colle del castello di Reunia. Puntuali indicazioni ci conducono ora a percorrere la pista sterrata che contorna il monte di Ragogna. Dopo circa 800 m si lascia a sinistra una deviazione che scende verso il greto del Tagliamento e si continua per altri 200 m, imboccando poi a destra la mulattiera militare che saliva alle postazioni in quota. Con alcuni tornanti si guadagna di nuovo la strada turistica del monte che va ora seguita a sinistra. Dopo il tornante e l'inizio della mulattiera di arroccamento si passa accanto al complesso di postazioni denominato Ragogna Bassa. Tralasciato anche l'attacco del sentiero CAI n.813, al tornante successivo si faccia attenzione ad abbandonare l'asfalto per salire lungo i resti di una evidente linea trincerata. Ben presto si giunge a due piazzole servite da grandi scalinate e ancora ben delimitate dagli originali muretti di contenimento. Esse ospitavano i quattro pezzi di artiglieria da 149 che costituivano il punto forte del complesso Ragogna Bassa.
Il segnavia coincide ancora per un breve tratto con la strada ma in breve si piega a sinistra raggiungendo il crinale del monte dove ci si innesta sul segnavia CAI n.813. Procedendo verso l’alto, la dorsale si restringe e contemporaneamente il versante rivolto a nord si fa particolarmente scosceso. Dopo una passerella in legno si arriva ad un belvedere con cartello presso la quota 502. E’ probabilmente il punto più favorevole per osservare il bel panorama che si apre verso nord ed in particolare sui canali intrecciati del Tagliamento e sui rilievi delle Prealpi Carniche compresi tra Castelnovo del Friuli e Forgaria. Ancora un piccolo avvallamento ed il sentiero guadagna anche la cima vera e propria a quota 510, presso una croce con belvedere e parapetto.
Dalla vetta si scende lungo il crinale boscato fino a sfiorare la strada asfaltata che può essere utilizzata per abbreviare il tratto successivo, caratterizzato da alcuni saliscendi. Il sentiero infatti si inerpica su terreno più inclinato verso la quota 503 per poi ridiscendere dall’altra parte (qualche spezzone di corda). Il tratto meno agevole è comunque brevissimo e dopo poco ci si ritrova ancora sull’asfalto nei pressi di un ulteriore bivio. Le segnalazioni del Sentiero Storico ci conducono ora a imboccare la mulattiera che contorna la quota 512, passando accanto a due riservette blindate del complesso fortificato Ragogna Alta. Riguadagnata ancora la strada principale, conviene fare una breve deviazione a destra per andare a visitare il Forte del Cavallino, struttura di supporto alla batteria che si trovava sul piazzale antistante. Ripresa la giusta direzione, si passa accanto ad una piazzola che ospitava quattro pezzi di artiglieria. Seguendo il viottolo che porta ad alcune installazioni radio, si arriva all’estremità nord-est del monte, dove la cresta inizia a digradare verso est e noi con essa, rasentando la recinzione di un allevamento. Dopo pochi minuti si arriva al ripiano che ospita un monumento ai caduti e la chiesetta di San Giovanni in Monte. Prima di proseguire non si tralasci di visitare il caposaldo detto Cret dal Louf, imboccando la stradina che si stacca poco sotto la chiesa. Con una breve discesa i segnavia conducono alla suddetta postazione, strategico punto di osservazione sul Tagliamento. Dopo essere ritornati sui propri passi, ci si avvia lungo la strada asfaltata verso Muris, ma la si abbandona quasi subito per deviare a destra lungo una pista sterrata. La si segue per poche centinaia di metri fino ad un ulteriore bivio dove ci si tiene a sinistra scendendo direttamente nel bosco (la pista prosegue verso Canodusso e Ca’ Farra). Si arriva così all’ultimo caposaldo detto La Spice, nei pressi di quelle che erano le seconde linee di resistenza. Il sentiero prosegue poi ripido in discesa, non lontano dalla strada asfaltata alla quale infine converge poco prima dell’abitato di Muris. Se non si è previsto un secondo automezzo, sarà necessario chiudere l’anello lungo la strada asfaltata che collega Muris a San Giacomo e Villuzza.

Avvertenze

Attenzione, soprattutto in presenza di bambini, all’esposto versante nord presso il quale si cammina a lungo nella parte alta del percorso. La percorrenza del Sentiero Storico del Monte di Ragogna trova il suo ideale complemento nella visita al Museo della Grande Guerra a San Giacomo di Ragogna. Per informazioni su orari e visite: http://www.grandeguerra-ragogna.it.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Ottobre
Dislivello
400
Lunghezza Km
10,5
Altitudine min
142
Altitudine max
512
Tempi
Dati aggiornati al
2011
I vostri commenti
  • 16/12/2021 11/12/2021-La salita al monte di Ragogna questa volta è stata fatta partendo dal lago omonimo attorno al quale la pista disegna un anello.Dal parcheggio sud del lago, percorsa la pista che contorna lo specchio d'acqua sul lato est-nord, tenendosi discosta dalle sponde. Si punta poi verso le case di Ca'Farra da dove, su sentiero Cai 813, inizia la salita al belvedere sul costone orientale del monte presso la chiesetta di San Giovanni.Percorsa la cresta (lungo la quale si tocca la cima del monte di Ragogna), il sentiero scende nuovamente a Ca' Farra; si ripercorre un tratto in comune con l'andata e si chiude l'anello attorno al lago.Percorso invernale esposto favorevolmente alla luce.
  • 08/10/2020 Ad oggi il sentiero è discretamente segnalato e mantenuto. Solo un appunto da fare nella parte iniziale: appena prima dello spiazzo del castello di Ragogna, il sentiero viene letteralmente "ingoiato" dai rovi. Con calma e cautela si riesce a passare camminando sui cespugli di spine; qualche volonteroso escursionista potrebbe munirsi di cesoie e ripulire il tratto in questione :) Per il resto il percorso è facile, sebbene un po' lungo, ma probabilmente non adatto a bambini e animali, a causa dei diversi punti esposti in cresta.
  • 02/12/2018 01/12/2018 - percorso l'anello del monte di Ragogna partendo dal Castello e ritornandovi. Le vedute sul Tagliamento, rese maggiormente fruibili dalla vegetazione spoglia, mostrano le acque azzurre del fiume. Attenzione ai punti esposti in cresta, protetti da funi. Ben sistemata e di percorrenza piacevolissima la mulattiera di arroccamento sul lato Tagliamento che abbiamo seguito in discesa. Pochi escursionisti e qualche ciclista in mountain bike. Al rientro, ormai al tramonto (in questa stagione il sole cala prestissimo!), il castello viene illuminato dai caldi colori del sole invernale e ci regala la cartolina finale.
  • 12/01/2018 Percorso oggi partendo dal castello di Ragogna e ritornandoci ad anello salendo per il sentiero basso (tematico) fino a San Giovanni in Monte e tornando poi seguendo il sent. 813 che segue la linea di cresta del monte.Questo itinerario si sviluppa in 14 km. circa. Percorso bello, vario e interessante a livello storico. Lo consiglio nel periodo invernale o inizio primavera, quando la vegetazione è spoglia e offre maggiori scorci panoramici.Buona vita a tutti
  • 07/01/2017 percorso il 6 gennaio 2007. ecco il link alla nostra traccia gps. contiene anche il link ad un breve filmato su YouTube. http://m.gpsies.com/map.do?fileId=pbzrcwlrasxpmjfl
  • 21/11/2016 Anello del Sentiero Storico del Monte di Ragogna in notturna 20-11-16. Escursione completa come da relazione. Percorso il primo tratto del percorso all’imbrunire poi, nella parte alta abbiamo fatto diverse soste per ammirare il presepio di luci sotto di noi. Il sentiero largo e sempre ben segnalato ha facilitato questa particolare escursione. Camminare in notturna regala emozioni particolari, ogni cosa si guarda con più attenzione, nel silenzio rotto solo dai versi di numerosi animali notturni, i fasci di luce delle nostre frontali volteggiano nel buio pesto del bosco per scrutare ciò che di giorno è banale. Arrivati al monumento ai caduti, all’interno della chiesetta di San Giovanni in Monte, ardono alcuni ceri, un po’ di nebbia avvolge tutto in un umido e profondo silenzio. Proseguiamo passando anche per l’ultimo caposaldo La Spice e dopo non molto arriviamo a Muris. Qui termina la parte più affascinante del percorso e inizia la noiosa e lunga scarpinata fino al punto di partenza, dove abbiamo lasciato la macchina.
  • 17/04/2016 Ieri siamo saliti sul Monte di Ragogna utilizzando la mulattiera militare "Las Cenglis" sotto le verticali pareti nord del Monte di Ragogna. Nonostante ci troviamo a pochi passi dalla pianura, residui di frane ghiaiose e gli alberi piegati verso il greto del Tagliamento conferiscono al luogo un aspetto quasi selvaggio di mezza montagna. Una sorpresa l'oasi avifaunistica Parco Maria Teresa: visti i fantasmagorici pavoni in corteggiamento! Il rientro per Las Cenglis, sentiero Cai 813, lungo la cresta esposta a nord ma protetta da un cavetto, si è rivelato molto interessante panoramicamente: incredibile quante cime si possono scorgere da quote così basse mentre ci si entusiasma difronte alle sinuosità del corso del Tagliamento con le sue acque celestine. Consiglio di non sottovalutarne la percorrenza pur trattandosi di un percorso alla portata di tutti, munirsi di bastoncini perchè ci sono tratti ripidi che possono rilevarsi rovinosi in caso di terreno bagnato.
  • 05/12/2015 Percorso oggi, niente da segnalare rispetto ai commenti precedenti.
  • 24/11/2014 Escursione del 23/11/2014 percorrendo la mulattiera “La Cengles”, accompagnati da un simpatico cagnolino che ci ha “guidati” dalla località di Tabine fino alla chiesa di San Giovanni in Monte, dividendo con noi anche cibo e acqua. Bel panorama dal gruppo del Cavallo fino al Canin.
  • 23/11/2014 Percorso il 23-11-14. Giornata splendida che ha permesso di avere dei panorami stupendi sul Tagliamento. Percorsi segnalati a dovere e puliti, adatto a tutti. Mandi!
  • 21/11/2014 Percorso ottimamente segnalato, belle panoramiche e interessante per la sua storia. Emozionante camminare lungo le trincee ove in molti hanno dato la vita per nobili ideali.Buona vita a tutti
  • 02/03/2014 Ore 8.39 a Tabine gocce di pioggia, il sentiero si fa largo fra qualche ramaglia e ruscellamenti che si evitano zompettando qua e là; ai piedi del castello di Reunia non vedo le solite capre, ne incontreremo un paio più a monte, lungo la mulattiera di arroccamento e gli occhi cercano e trovano mille colori, è un susseguirsi di ricca lingua cervina, scilla a due foglie, delicati ellebori neri e i più robusti verdi, piccole polmonarie, un unico dente di cane quasi albino tiene compagnia a qualche viola bianca, le vivacissime violette e le grasse primule, la tenace vinca minor e qualche muscari azzurro, e poi ancora tappeti di dentaria a nove foglie, freschi campanellini, gli occhi non sanno dove soffermarsi, le mani non sanno chi accarezzare. Precisa segnaletica guida lungo tutto il percorso con possibili divagazioni, il belvedere è una piacevole sorpresa nonostante la quota e il tempo semi-bigio, il gruppo del Cavallo è lambito da un debole sole. Il sv 813 si fa percorrere ma ogni tanto chiede attenzione a causa del terreno scivoloso, nel recinto dell’allevamento tre silenziosi pavoni guardano e si lasciano guardare, il cavo è di aiuto per arrivare al Cret dal Louf. Per il rientro poco democraticamente scelgo di proseguire lungo il sv 813 passando accanto al bellissimo monumento all’emigrante e alla fontana dei soldati e poi fino a Ragogna un po’ per pista, un po’ per sentiero, ovunque pungitopo di brancottiana memoria in un bosco azzuffato e contorto ma con l’incredibile viva bellezza del muschio che riveste le cortecce come una calda pelliccia.
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