Avvicinamento
Da Pinzano al Tagliamento o da Flagogna, per chi proviene da est, ci si immette nella strada che conduce a Casiacco e, dopo una lunga serie di tornanti, ad Anduins. Dall'abitato risalire verso le case più a monte raggiungendo Borgo di Sopra dove sorge la chiesa di Santa Margherita (m 381, comodo parcheggio nello spazio a fianco).
Descrizione
Imboccare la stretta rotabile asfaltata che sale dietro il campanile deviando dopo poco sulla sinistra dove un cartello (strada di mont) indica l'inizio dell'itinerario. Una comoda mulattiera lastricata supera alcuni orticelli ed abitazioni quindi inizia a risalire con pendenza gradevole nella boscaglia primaverile ancora spoglia. Affioramenti di conglomerati costituiscono, ai lati del sentiero, una specie di giardino naturale ideale per le copiose fioriture di
primula comune,
erba trinità,
pervinca. Assai comuni sono anche le
polmonarie, piccole piante dal fiore campanulato dapprima rosa poi azzurro le cui foglie si presentano macchiate di bianco. In questo tratto un paio di cartelli indicano la presenza di due cavità naturali, l'una a fianco del sentiero, l'altra raggiungibile con breve deviazione. Dopo alcuni tornanti si percorre un traverso che offre un punto sgombro da vegetazione dal quale si può osservare il
basso corso dell'Arzino. Il torrente confluisce poi nel Tagliamento che vediamo compiere la marcata ansa proprio dietro il monte di Ragogna. Numerosi cespugli di
corniolo, dalla vivace fioritura gialla, abbelliscono la boscaglia primaverile alle pendici del monte di Anduins. Si prosegue ancora piacevolmente fino a guadagnare un bivio a quota 633 dove si prende a destra. In prossimità del piccolo dosso su cui sorge la
chiesetta della Madonna della Neve, abbandonare il sentiero e risalire brevemente a destra fino a raggiungere il piccolo edificio di culto (m 765). La chiesetta, realizzata alla fine del secondo conflitto mondiale, ospita ogni anno una suggestiva festa popolare che si svolge nel mese di Agosto. Il ripiano sommitale offre un
bel panorama sui colli che digradano da qui al greto del Tagliamento e sulle pendici meridionali del monte Pala dove si intravedono i ruderi di malga Cecon. Il viottolo di accesso si ricopre a marzo di estese fioriture di
bucaneve mentre il pendio antistante, opportunamente liberato dalla vegetazione, ospita vistose macchie di
erica. Questo arbusto costituisce elemento ricorrente nelle fioriture primaverili di brughiere, pinete e prati calcarei soprattutto lungo i versanti caldi dove fiorisce già alla fine dell’inverno, producendo delicati boccioli rosa.
Dalla chiesa si ritorna sulla mulattiera principale e si prosegue per questa, contornata ora da una doppia fila di muretti a secco. Dopo breve tragitto ci si immette sulla carrareccia che serve una bella zona di vecchi edifici recuperati (loc.Mont). Raggiunta una stradina asfaltata vi sono due possibilità: prendere a sinistra ed imboccare direttamente la carrareccia che sale alla
Forchia (percorso che verrà in ogni caso utilizzato per la discesa) oppure, volendo fare un giro più articolato che necessita solo di un minimo senso di orientamento, si può proseguire a destra lungo la pista asfaltata. Questa risale verso il colle di San Martino all'interno di una bella
faggeta sulla cui lettiera si osservano il
bucaneve, l'
elleboro verde e la
scilla a due foglie. Si prosegue in salita per un breve tratto fin dove la strada piega a destra iniziando a traversare le pendici orientali del colle. In corrispondenza di una delle numerose tracce di esbosco (freccia e bollo rosso) risalire il pendio sulla sinistra, senza percorso obbligato, raggiungendo immediatamente il crinale orientale affacciato sulla
val d'Arzino . Da qui si può proseguire liberamente lungo il filo della dorsale su terreno elementare che non presenta difficoltà di sorta se non la ricerca dei varchi migliori tra la vegetazione ed i tronchi. Poco più in alto, nei pressi della cima, seguire un vecchio muretto a secco raggiungendo il punto più elevato del colle di San Martino (m 933), privo di vista per la presenza di fitta vegetazione.
La discesa nell'opposto versante è ancora più semplice in quanto una buona traccia perde quota lungo la dorsale, prima nel bosco, poi per prati raggiungendo in breve l'
insellatura della
Forchia (m 885). Alcune schiarite sul ripidissimo versante nord, affacciato sulla
val d'Arzino, offrono una buona visuale sul crinale che unisce il
monte Cuar al
monte Flagjel e sul gruppo del monte Verzegnis. In corrispondenza della forcella ci si immette nella carrareccia che sale dal bivio citato in precedenza. Seguendo la pista verso destra si può raggiungere la cancellata che delimita una zona di allevamento per ungulati che appare attualmente abbandonata. Da qui si può proseguire lungo la pista tagliando in diagonale le pendici del monte Pala fino a raggiungere i ruderi di malga Cecon oppure si può imboccare la traccia che sale sul monte Pala rasentando la recinzione sulla destra. Noi invece ritorniamo alla Forchia iniziando la comoda discesa all'interno di una boscaglia rada nella quale spiccano i colori scuri del
pino nero,
pino silvestre mentre su
noccioli e salici, già a febbraio, fanno la loro comparsa le prime infiorescenze. Raggiunto il bivio si prosegue ancora a destra lungo una rotabile asfaltata che compie un ampio tornante. Dopo avere oltrepassato uno stavolo risistemato, in corrispondenza di un grosso
abete rosso, si abbandona la strada per imboccare una evidente mulattiera sulla sinistra. Questa incrocia un solco torrentizio, passa poi accanto ad alcune vecchie abitazioni e, con percorso pressoché rettilineo, si raccorda al sentiero utilizzato in salita. Da qui si ritornerà poi ad Anduins utilizzando il medesimo itinerario.
Avvertenze
Attenzione all'orientamento volendo fare la traversata del colle di San Martino.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dei Fiori