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Matajur (Monte)
N. record trovati: 9
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14-12-2020 10:47
fabrizio.plesnizer fabrizio.plesnizer
Ciaspolata in solitaria con una spettacolare giornata di sole dopo tanta pioggia e neve. Partendo dall'abitato di Montemaggiore (mt.967), ho preso i sentieri CAI 749 e 751 transitando per il Dom na Matajure (mt.1550), indossando le ciaspole solo dopo un’ora dalla partenza a causa della neve ancora dura. Dalla Marsinska Planina le tracce salgono piuttosto ripide ma il percorso è sempre agevole. Dopo una breve sosta al Dom in breve ho raggiunto la chiesetta in cima al Matajur (mt.1641). Per la discesa ho optato di scendere al monte Glava (mt.1519) trovando neve perfetta per le ciaspole, poi giunto al bivio per Livek (SLO) ho preso il sentiero naturalistico (CAI 750) che in diversi tratti non era ancora battuto e, dopo la sorgente Skrila, spesso di non facile individuazione perché scende in traverso nel bosco abbastanza fitto con rami piegati dalla neve. Dopo un paio di saliscendi per trovare la giusta direzione ho raggiunto il rifugio Pelizzo e poi ritornato al punto di partenza, tagliando per tracce nel bosco, chiudendo così l'anello. Tempi complessivi (esclusa la sosta in cima) 4 ore e 20 min.; dislivello mt.770; sviluppo km.8,8; difficoltà M.
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07-11-2020 21:15
loredana.bergagna loredana.bergagna
Martedì 3 novembre vado a vedere l'inversione termica, spettacolo che sempre mi affascina. Classica partenza da Jerep poco prima della chiesetta di S.Lorenzo, per una via più diretta raggiungo il passo di Glevizza lungo la stradina il cui fondo asfaltato è nascosto da un letto di foglie che con la nebbia rende, tutto l'ambiente attorno, magicamente affascinante. Al passo il sentiero 749 fa capire chiaramente quanta umidità ci sia, le foglie cedono le ultime lacrime del pianto notturno, i fili di seta uniscono fra loro i lunghi steli d'erba, una panca di legno si materializza, tutto sembra irreale, anche il silenzio; e poi quasi improvvisamente un chiarore sempre più forte, a quota 1200 m. compare il sole, che, con il cielo azzurro, crea un gran contrasto con lo spesso mare di nuvole. Impossibile non godersi la cima nonostante il solito venticello matajuriano. Discesa diretta fino alla Dom na Matajure poi utilizzato il sentiero cai 725 fino all'auto mentre il sole cede nuovamente il posto all'impalpabile foschia, comunque sia il Matajur non delude mai.
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15-10-2020 14:29
fabrizio.plesnizer fabrizio.plesnizer
Salito ieri dal valico di Stupizza da quota 225 mt. per il sentiero alpinistico "Palma". Il sentiero è stato di recente (2019) attrezzato nei punti più ripidi ed esposti con 350 mt. di cavi d'acciaio (16 tratte), ma è impegnativo ed esposto anche in molti tratti non attrezzati. La via si impenna subito molto ripida per poi ammorbidirsi per un breve tratto nel bosco, entro il quale si snoderà il percorso fin quasi alla fine. Poi prende una piega decisamente ripida che manterrà fino in fondo. A quota di c/a 800 mt., dopo una spalla erbosa pianeggiante, iniziano i primi cavi di acciaio (qui conviene indossare il casco ed il kit da ferrata). Le attrezzature sono abbastanza continue ed agevolano di molto la salita, sia per la ripidezza del terreno che per l'esposizione di alcuni punti, nonché l'instabilità e scivolosità del fondo. A circa 1200 mt. si apre la visuale, ma ci sono ancora un centinaio di metri di dislivello da fare ancora nel bosco, ripidi e spesso scivolosi per arrivare dell'altura di Kremen, fine del sentiero, a circa 1300 mt. Dopo aver fatto 1100 mt. di dislivello secchi e 3 ore e 15' di cammino. In una decina di minuti ci siamo raccordati al sentiero che proviene da Mersino per raggiungere in un’ora la cima del Matajur, salendo dal versante nord ora discretamente innevato. Per il ritorno siamo scesi al Dom na Matajure, poi alla Marsinka Planina ed infine abbiamo raggiunto la vettura predisposta al mattino a Ierep seguendo il sentiero delle malghe Mersino. Tempi complessivi 5 ore e 45' (escluse le soste); dislivello in salita mt.1450, in discesa mt.820; sviluppo km.9,7; difficoltà EEA (i passaggi in generale non superano il primo grado, ma si presentano spesso infidi ed esposti). Salita molto faticosa per escursionisti allenati e preparati a salite su terreni boschivi molto impervi. Complimenti al CAI di Cividale per le attrezzature di questo percorso
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02-01-2020 18:22
cjargnel cjargnel
Apertura d'anno in montagna, oggi 02/01/20, con un'uscita non di grande impegno ma sempre appagante, complice la bella giornata serena, con buona temperatura e grandi viste a 360°. Verso i quadranti meridionali, una tenue foschia mette bene in risalto la numerosa successione delle dorsali fino a giungere al riverbero del mare. Si sale da Montemaggiore con il 751 e poi 749. Dalla cima si opta per rientrare col 736 verso il Glava e poi sotto col 750 passando per la fonte Skrila etc. Fondo buono, un po' fangoso ma si cammina bene sui bordi. Neve pochissima e ben battuta nei tratti più ombreggiati del tratto alto del 736. Buona frequentazione della cima da ogni via di accesso, ma maggiormente da chi ha parcheggiato al Rif. Pelizzo (Ho contato 4pag. del libro di vetta annotate solo oggi). Bon An e buine mont a duç.
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22-03-2018 15:59
ectorus ectorus
Salito oggi, partendo da Montemaggiore ( oltre non si sale con automezzi) seguendo il sent.751 fino a malga Gosgnach, poi sent.749 fino alla casera Mersino,da li a vista al rif.Sloveno e quindi in cima.Molteplici tracce, aiutano a tenere la direzione giusta. 40 cm. circa di neve, in parte dura e in parte soffice. Le cjaspe le ho messe dalla casera Mersino in poi. Forte vento freddo in cima, mi ha impedito una sosta lunga, quindi sono sceso al rif.Pelizzo e poi per strada e scorciatoie son tornato all'auto. Giornata bellissima. Foschia in pianura. Sempre un bel monte da salire in qualsiasi periodo dell'anno.
Buona vita a tutti
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10-01-2018 21:28
loredana.bergagna loredana.bergagna
Prima escursione “seria” dell'anno, il “mercoledì degli scoiattoli”, meta monte Matajur partenza da Jerep, segnavia 725 fino alla cima; il tempo incerto lascia ben presto spazio ad un sole certo, temperatura mite, quota neve da circa m.1300, abbondante e dura, ciaspole a godersi il sole appese allo zaino, il tratto ripido e l'ultima parte di sentiero che aggira la cima del monte vanno affrontate con attenzione. Il tempo di una foto ed improvvisa scende una fittissima nebbia gelida, discesa a naso verso la Dom na Matajure dove ricompare il sole, seguito il sentiero 749, scivoloso e fangoso ove assente la neve, fino all'abitato di Mezzana passando per il passo Glevizza da dove alcuni sono rientrati per recuperare le auto;gli altri continuata la discesa passando dal passo S. Giorgio e S. Canziano; lì, a Mezzana, provvidenziale la fontana per una sommaria ripulita e ritrovate le auto.
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20-01-2015 01:51
marco.raibl marco.raibl
Masseris è la mia scelta per una nuova salita al monte.Dalla chiesa raggiungo le prime case del paese e salgo a destra,lungo quella che sembra una scalinata,ma che si rivela,invece,una sequenza di placche rocciose totalmente frutto della fantasia della natura.Circa duecento metri,che paiono lastricati da legionari romani.Una Appia Antica riproposta in versione valnatisoniana.Proseguo lungo il CAI 736a che non conosco,godendomi il bosco,che,dopo un primo tratto alquanto disordinato,si dimostra bello e quieto.Sbuco sulla pista alla radura Tamorsca,proseguendo,poi,lungo la stessa.Coincide con il CAI 736,che proviene da Cepletischis.In pochi minuti arrivo al punto in cui il 736 lascia la pista e prosegue a sinistra,nella faggeta,destinazione vetta.Da qui rientrerò,qualche ora più tardi.Continuo,invece,dirigendomi alla radura della Val Polaga.Il luogo è veramente affascinante.Il piccolo stagno,oggi,è completamente ghiacciato.La brina ricopre una buona porzione del prato,circondato,anzi,abbracciato da dolci elevazioni boscate.Un'oasi di pace.Al limitare della valletta,un tavolo con panche invita a una sosta.Da qui si vede una traccia che si allontana verso est e porta in Slovenia.Subito la abbandono e piego a sinistra,iniziando a salire sulla prima di quelle colline che circondano lo stagno.Il percorso coincide con la linea di frontiera.I cippi confinari mi guidano nel mio peregrinare,aiutato anche da un muro a secco che segue fedelmente il confine di stato.Più avanti le condizioni del muro peggiorano,ma,per chi è abituato a questo genere di ambienti,non sarà difficile trovare la via.A un certo punto,l'ennesimo cippo,numerato 30/28 e abbinato a un paletto arancione,segnala che è ora di piegare decisamente a destra,in un rado bosco.Passo un vecchio recinto di pascolo e proseguo in salita,puntando,poi,a una ampia sella,da cui si vede la prosecuzione dell'itinerario.A destra appare la dorsale che termina al Kolovrat,mentre davanti si nota lo Srednji Vrh(1323m).Lo raggiungo facilmente,e mi offre una superba vista sul Monte Nero,la valle dell'Isonzo e la lunga schiena del Gran Monte.Punto al Mrzli Vrh(1358m),che offre,più o meno,le stesse emozioni,e ne scendo per continuare con il sentiero che corre in territorio sloveno,per poi rientrare in Italia poco sotto la cima del Matajur.Lunghi tratti sono ghiacciati,ma non calzo i ramponi.Dal Pelizzo,rientro,poi,con un bel sentiero che parte da una curva a circa cinque minuti dal rifugio,sulla strada che scende a Montemaggiore.Sulla Tabacco è tratteggiata in nero.Dalla quota di circa 1200m,scende al rio Skrila,per risalire e traversare la costa denominata Kaluz.La traccia è netta e ci sono anche i classici segnavia bianco-rossi del CAI.Poco dopo un rudere,una bella radura è delimitata da un muro a secco.Su una pietra,un segnavia,con una sbiadita freccia nera,ci manda a destra.I segnavia accompagnano fino alla pista forestale.In breve sono di nuovo a Tamorsca e,dopo mezz'ora,all'auto.E' un giro abbastanza lungo,che richiede circa 6 ore e mezza,con le soste.Ho rilevato un dislivello di 1100 metri,ma le salite non sono mai impegnative.Un itinerario molto appagante,buono per tutte le stagioni.
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05-05-2014 07:51
MauroGo MauroGo
Dopo esser salito tante volte sul Matajur dal versante italiano, ieri sono salito per la prima volta dal versante sloveno. Dalla strada che collega Caporetto con Tolmino ho preso la deviazione per Livek e raggiunta la frazione di Avsa ho lasciato l'auto nel piccolo parcheggio proprio all'inizio del sentiero segnalato come "Stara Pot - Matajur" (900m circa). Il percorso, sempre ben segnalato, attraverso boschi, prati e anche tratti di carrabile porta dopo circa 6 km, in direzione ovest, alla cima del Matajur. Ho incontrato solo qualche piccolo nevaio, con neve bagnata, sopra i 1500m. Al ritorno, per fare un mini-anello, ho preso il sentiero che scende verso nord e poi devia verso est, passando sotto il versante settentrionale del Matajur, cosa che permette di ammirare il monte da una prospettiva insolita per noi italiani. Anche qui ho incontrato solo qualche piccolo nevaio residuo, che si attraversa senza nessuna difficoltà. Considerati i piccoli saliscendi, il dislivello complessivo da Avsa al Matajur è di circa 800m e in circa 2h30' si arriva tranquillamente in cima. Mauro.
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16-02-2014 14:33
loredana.bergagna loredana.bergagna
Matajur da Montemaggiore ciaspolando con altri 30 e più lungo il sv 751 reso scivoloso dal fango, una lieve pioggerellina ci da lo start e ci accompagnerà a tratti per poi lasciare il posto a qualche zaffata di neve, la serata dovrebbe essere illuminata dalla luna piena ma le uniche luci sono le nostre tremolanti frontali e quelle numerose e variopinte della pianura friulana, nitidamente ai nostri piedi. Alla chiesetta ci accoglie l’immancabile gelido vento, brevissima sosta, discesa veloce sotto la pioggia verso il rifugio Pelizzo mentre due scialpinisti ci passano accanto in salita senza vederci, da lì rientro a Montemaggiore per strada.
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