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Elenco commenti

Due Pizzi (monte - cima occidentale)
N. record trovati: 7
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19-07-2020 20:10
lorenzo.cocianni lorenzo.cocianni
12 luglio: partenza dal Plan dei Spadovai per Forchia di Cjanalot, ricovero Bernardinis, galleria e sentiero attrezzato lungo la cengia scavata, Cima Alta Due Pizzi, rientro per il n648 fino alla strada in Val Dogna 1268, tagliando i tornanti rientro al Plan dei Spadovai con relax presso l'omonimo agriturismo...ottimo cibo...le attrezzature in quota sono impeccabili, utilissime in qualche punto franato, la prosecuzione verso il Piper a detta di due signori era interrotta per frana (ha piovuto il giorno prima) e sono tornati indietro...ma sulla veridicità della notizia non saprei...zona stupenda
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19-07-2018 09:58
cjargnel cjargnel
Escursione di ieri 18/07/18. Il ritorno dell'anno scorso sui Due Pizzi mi aveva lasciato l'amaro in bocca per il non aver raggiunto la cima alta. Non avevo la pila e ad evitare botte in quel po' di testa che mi rimane, avevo rinunciato. Ieri ho rimediato partendo dal Pian dei Spadovai e salendo con il 605 alla F.ca Cjanalot. Già dopo il primo tratto sempre ben tenuto e giunto all'attraversamento del Rio Cjanalot ho notato che è stato fatto un notevole lavoro di pulizia e ampliamento della mulattiera fino al breve falsopiano che precede il ghiaione che scende dal Due Pizzi. Lì riprende il troi e dopo poco, a un bivio, si può scegliere se procedere dritti o bypassare la zona ghiaiosa prendendo a dx per evidente variante tra i mughi. Comunque si esce sulla traversa del 605 che porta ai primi ruderi di baraccamenti. Salgo molto bene al fresco di una brezza che si avverte piacevole già prima della F.ca di Cjanalot. Un'occhiata al Ric. Bernardinis e su al villaggio di guerra, galleria e la solita magnifica cengia per poi giungere alla mugheta che precede la cima e alla cima stessa. Nulla da eccepire sul percorso e la manutenzione dello stesso per cui ribadisco il mio grazie e complimenti a chi si è prestato per l'ottimo lavoro svolto, attrezzature comprese. Dopo una lunga sosta ad ammirare quanto mi circondava e a ricordare, il rientro per la stessa via con la breve deviazione al Vildiver. Il tutto tra numerosissime specie botaniche in buona fioritura. Pur solo, mai mi sento solo in montagna! Nessun incontro. Mandi e buine mont.
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22-11-2017 10:10
marci61258 marci61258

Salito il mese scorso da Malborghetto per la località di Ombrico.
Giornata stupenda…!!! Gli amici, il sole e i boschi vestiti d’autunno, hanno reso l’escursione ancor più gratificante, facendomi dimenticare il notevole dislivello che l’escursione richiede. Buona parte del percorso si svolge su comoda pista forestale rimessa a nuovo da grandi lavori di manutenzione. In poco più di due ore immersi sempre tra boschi e “Cartoline naturali” si arriva a quota mt.1501, dove su un bellissimo dosso del Cuel dai Pez troviamo Malga Granuda e un bellissimo stavolo restaurato ad uso privato (Suggerisco il percorso agli amanti delle ciaspe…). Piccola pausa per ammirare ciò che ci circonda e il “bello” inizia adesso. Per sent. 604 si inizia a salire su strette cengette e zigzagando tra rocce, pini mughi e tratti “allegri” si arriva sotto al M.te Gosadon. Attraversato il suo lungo sottostante ghiaione e salutato una famigliola di stambecchi, rientriamo tra i pini mughi e boscaglie su cengia ben marcata. Si sale e si sale... ancora, fino ad arrivare su un belvedere che ci permette di intravedere in tutta la sua bellezza la Cima Occidentale e Cima Vildiver. Ancora pochi metri e finalmente si arriva in Vetta ad ammirare le nostre Alpi.In Vetta il panorama è all’infinito e in primo piano lo Jof di Montasio fa veramente la sua bella figura. Sicuramente la salita alla Cima dal versante di Dogna è più appagante.La via a tratti ferrata è piena di ricordi legati purtroppo alla Grande Guerra, ma va affrontata con diverso spirito , cautela e con le attrezzature adatte.Buona Cima a tutti!!! Mandi
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19-08-2017 16:22
francesca francesca
Terza volta sul Due Pizzi, cima alta, a distanza di dieci anni dall'ultima. Tanto tempo è passato per un itinerario che è un must nel panorama delle Alpi Giulie e che ora è ritornato al podio grazie alla grandiosa opera di restyling. La spettacolare cengia che abbiamo raggiunto partendo da Plan dei Spadovai con il 605 transitando per il ricovero Bernardinis, era l'obiettivo, più della cima stessa, per farmi sedurre, sta volta, senza patemi. Ricordo quel tratto franato dopo il foro con il cavo inaffidabile, nel panico lo avevo affrontato sentendomi molto esposta, una pesantezza nel cuore mi aveva accompagnata fino in cima. Una maturità diversa, la consapevolezza delle mie capacità e dei miei limiti, mi hanno fatto godere ogni passo ed ogni istante. Guardare senza distogliere lo sguardo, la mia battaglia con il vuoto, la vittoria, è una sensazione di onnipotenza, una droga naturale che dura nel tempo e alla quale non riesco a rinunciare. Personale interpretazione che non deve trarre in inganno, in quanto si tratta come già ribadito altrove, di un percorso a cui prestare la massima attenzione, pur essendoci la sicurezza del cavo. Ci sono alcuni punti in cui la cengia, pur relativamente larga, manca e ci si deve tenere bene al cavo. Una discesa sprotetta su ghiaie in vista del foro richiede prudenza e passo sicuro. Casco e torcia, indispensabili nella galleria bassa e buia, permettono un incedere sicuro. Nella cengia, oltre al casco, avevo un cordino con due moschettoni, che ho utilizzato solo in alcuni punti nel tratto in discesa dopo il foro, più che altro per paura che il ginocchio mi tradisse.
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15-07-2014 20:25
MauroGo MauroGo
Salito oggi sulla cima occidentale del Due Pizzi, salendo da Malborghetto. Lungo il sentiero CAI 605 ho incontrato diversi schianti, che si aggirano con facilità, e alcuni tratti invasi da vegetazione bassa, davvero fastidiosi. Nella parte alta, prima di arrivare a forca di Cjanalot, si attraversano ancora due nevai, che richiedono solo un po' di attenzione, non necessario l'uso di ramponi. Tutto in ordine lungo il sentiero 648 che porta al ricovero Bernardinis e poi ai resti del villaggio di guerra e all'imboccatura della galleria. Sulla destra dell'entrata c'è una scritta: "Sent.649 FRANATO-CHIUSO", che mi fa rinunciare all'idea di proseguire sul Gosadon. All'uscita della galleria cominciano i tratti attrezzati, che sicuramente non sono in buono stato (cavi penzolanti o laschi, infissi divelti, tratti franati ...) però nei pochi punti davvero critici fanno egregiamente il loro dovere. Nota confortante: nessuna traccia di neve fino in cima. Il panorama dalla cima è grandioso, in tutte le direzioni. La visita al Gosadon è rinviata ad altra occasione. Mauro.
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29-06-2009 00:00
defydo@alice.it defydo@alice.it
emozione dopo oltre mezzo secolo vedendo queste splendite foto -da bambino osservavo sempre quelle due vette gemelle da casa mia (casello ferroviario a s. caterina)
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26-10-2007 00:00
cocacola@tin.it cocacola@tin.it
bello!!
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