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Elenco commenti

Cima Tulsti dalla Val Resia
N. record trovati: 8
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30-01-2022 00:00
daniele.russo daniele.russo
Molto bello questo itinerario, percorribile anche nella stagione fredda; infatti il sentiero per la maggior parte e' esposto a sud e in una bella giornata come oggi il freddo non si sente. Persiste un po' di neve ghiacciata grossomodo dalla sella Tulsti fino alla cima, per cui i ramponcini tornano utili. Dalla cima bella panoramica sulla val Resia, nel punto in cui si chiude ad imbuto e li' termina, tra le montagne... Nella prima parte si seguono i bolli e le frecce blu, che purtroppo dopo un po' spariscono, e arrivati alla base della salita alla sella la direzione da prendere e' incerta... si seguono degli ometti di pietra e dopo poco si ritrova il sentiero. Dalla sella il sentiero e' sempre evidente e munito di cartelli che indicano ad ogni bivio le varie direzioni.
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08-11-2021 17:38
sandra.sentierinatura sandra.sentierinatura
07/22/2021-Seguendo il meteo siamo partiti a mattinata avanzata per sfruttare le ore di sole. Il percorso, prima di innestarsi sul tracciato Cai, è segnato da alcune frecce blu e più in alto da ometti. Molto interessanti i piccoli salti d'acqua che accompagnano di tanto in tanto la ripida salita. Una volta raggiunta la cima Tulsti, non dimenticate di visitare il punto panoramico sulla valle Resia poco sotto la quota massima. In discesa (come peraltro già fatto da Cjargnel), si è percorso il sentiero che si biforca sulla destra. Esso scende passando accanto a una cascata a ventaglio e più sotto si innesta sulla pista che ci porterà al parcheggio.
Buone escursioni a tutti.
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13-10-2020 20:18
cjargnel cjargnel
Proposta ottobrina di SN acchiappata al volo in alternativa alla mèta programmata in precedenza. Ho seguito esattamente la relazione, Stavoli Goslò compresi. L'unica breve variante l'ho seguita in discesa ove, verso quota 740mt, ho seguito a dx un buon sentiero che, dopo poco, mi ha portato ad attraversare un rio nel punto in cui fa bella mostra di se una cascata di buona altezza e più balzi. Detto sentiero mi ha condotto ad uscire sulla pista che scende da Forcella Sagata alla q.ta di circa 600mt (Cartello con indicazioni Pucuaäl Forchia) e da qui in breve al piccolo park presso il cimitero. Percorribilità buona e solamente un po' disturbata ove l'erba è ancora un po' invadente. La buona giornata meteo con temperatura ottimale mi ha consentito di apprezzare diversi scorci panoramici lungo la traversa del 631 e, dalla cima e sottostante belvedere, una più ampia vista della Val Resia che poi si spinge in direzione del Cadore. Buona uscita contenuta per tempi e dislivelli e perfetta per questo periodo. Mandi e buine mont.(13/10/20)
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16-01-2020 15:35
denismitri denismitri
Saliti il 5 gennaio alla cima Tulsti, utilizzando la strada CAI 638 e passando per sella Sagata, come descritto da Laura nel suo commento dell'8/4/2019. Per il rientro siamo scesi alla forcella di quota 899m ed abbiamo percorso il sentiero che passa per gli stavoli Goslo e traversa il versante sud del monte Lipicen, immettendosi sulla strada percorsa all'andata nei pressi della curva a quota 840m. Sentieri in ordine. In poco meno di quattro ore, escluse soste, abbiamo completato il percorso.
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13-04-2019 18:21
oliver72 oliver72
Saliti oggi a Cima Tulsti seguendo la variante proposta nel precedente commento; niente da aggiungere alla dettagliata relazione.
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08-04-2019 20:30
laura.molinari laura.molinari
Sabato 6 aprile. Variante di salita a Cima Tulsti da Prato di Resia (park centro visite), compiendo un ampio anello comprendente Sella Sagata, Stavoli Goslò, Cima Tulsti, Pusti Gost, Stolvizza. Il meteo della vigilia lasciava sperare in qualche sprazzo di sole, invece al risveglio il tempo è bigio, spessi strati nuvolosi fasciano la cerchia delle montagne. Si tergiversa e si parte tardi, quando ci avviamo sulla pista che conduce a Sella Sagata, il campanile di Prato di Resia batte ormai le 10. Alcune ottime scorciatoie, larghe e ben segnalate (cartello “3 Comuni”) ci consentono di minimizzare la marcia sulla strada e di abbreviare significativamente il percorso, tempo un’oretta e siamo alla cappellina degli Alpini della Sella. Si procede sulla stradina ancora per un breve tratto, poi la si abbandona in corrispondenza di una fangosa pista di trattori, l’imbocco del sentiero non è molto evidente. Il successivo bivio multiplo è invece ben segnalato da un cartello del gruppo alpini e consente con una breve deviazione di salire alla piccola radura degli Stavoli Goslò (due edifici esternamente ben tenuti, ma chiusi). Al bivio giunge anche la traccia che sale direttamente da Prato. Si continua senza problemi in tranquilla salita nel bosco sul CAI 631 sino a trovare la deviazione per la cima, adeguatamente indicata da un altro cartello degli alpini. Oggi la nuvolosità non permette di godere di grandi panorami, vale comunque la pena di scendere i pochi metri che conducono al belvedere (sul rustico pennone, un tricolore ridotto ai minimi termini), dal quale la visuale verso la vallata è più ampia. In discesa, anziché tornare sui nostri passi sino al bivio segnalato, seguiamo l’incerta e malagevole traccia (non segnalata, se non nel tratto finale) che si stacca in corrispondenza dei tralicci della corrente elettrica ed inizialmente si tiene parallela a questi, per poi traversare alta sopra un canalone e calarsi infine ripidamente ad una selletta, dove si ricongiunge al sentiero CAI 631. Si riprende a salire per recuperare circa 130 metri di quota, poi la pendenza si addolcisce costeggiando la cima del Ta Na Kope ed in breve si sbuca sulla carrozzabile che, ancora con qualche saliscendi, ci introduce alle radure e agli stavoli del Pusti Gost: nonostante la giornata grigia, l’atmosfera quassù è sempre magica! Seguendo la strada, attraversiamo l’altipiano e scendiamo alla cappelletta di Santa Barbara. Dopo pochi metri dalla cappelletta, si tralascia la prosecuzione della traccia più marcata che procede dritta esaurendosi in breve all’arrivo della teleferica, per imboccare a sinistra il sentiero ottimamente tracciato che scende ripido nello scosceso vallone del Rio Lomming. Tra i tronchi dei pini ancora anneriti da un antico incendio passano veloci due camosci, sotto il ponticello il torrente crea una spettacolare serie di piccole cascate. Ridiscesi a Stolvizza, imbocchiamo il sentiero Ta Lipa Pot, che offre ancora numerosi spunti interessanti: la piramide di terra (ormai ridotta a poca cosa!) e la grande cascata, numerosi attraversamenti di torrenti con pozze e cascatelle e, nella parte finale, qualche bello scorcio sul torrente Resia, oggi fragoroso e gonfio d’acqua. Riusciamo così a rientrare a Prato con una minima percorrenza su asfalto. Escursione abbastanza lunga e molto varia, percorso misto su piste o sentieri sempre ben percorribili e segnalati, senza problemi (ad eccezione della scorciatoia in discesa dalla cima, comunque evitabile ritornando sui propri passi sino al bivio con il CAI 631). Il gps ha misurato una distanza di ca 19 km e un dislivello di 1175 m. Tempo di percorrenza complessivo circa 6 ore e mezza, di cui 2.20 per la cima. Allego la traccia gpx. Mandi a tutti!
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15-03-2019 23:22
paolo.gionco paolo.gionco
Poco sopra la quota 700, in un punto particolarmente critico , un grande pino con molti rami è caduto sul sentiero .
Visto le ripide balze rocciose a sinistra e il poco simpatico impluvio a destra , ho preferito fare dietro front e salire a Cima Tulsti l'indomani per un'altra via .
Partito da San Giorgio , ho preso il sentiero per gli stavoli Scia deviando poi a destra per Sella Sagata ( cartello e sentiero ben curato dagli Alpini di Prato ).
Si imbocca la strada forestale che scende a Prato e davanti ad una panchina un cartello segnala il sentiero per gli stavoli Goslo',la Forchia e la Cima Tulsti .
Da li' , tutto è semplice .
Bellissimo panorama sulla Val Resia .
Tiro tanto di cappello ai volenterosi Resiani che , con passione , riportano in vita queste antiche vie un tempo cosi' frequentate .
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12-12-2015 14:40
loredana.bergagna loredana.bergagna
Mai sentita prima, a posteriori mi vien da dire che questo è un sentiero "delle foglie"; l'unico suono che mi accompagna è il crocchiare delle foglie sotto gli scarponi. Percorso per una mezza giornata di mezza stagione, sentiero ben individuabile a parte in un paio di punti ma basta guardare i segni della manutenzione fatta. Per il panorama basta scendere qualche metro e la Val Resia è lì sotto, non sono riuscita a trovare il punto trigonometrico citato nella descrizione.
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