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Da Prossenicco a Montefosca
N. record trovati: 5
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13-10-2020 15:24
daniele.russo daniele.russo
Lunga e piacevole passeggiata autunnale, soprattutto per la bellezza del bosco. Da evitare assolutamente il sentiero che si stacca dalla strada sterrata dopo il guado: il cartello che - secondo la descrizione - lo indica non c'è più; il sentiero è appena accennato, e anche se da la sensazione di essere percorribile seguendo gli sbiaditi segnavia tra gli alberi, dopo poco si interrompe in un groviglio di rovi e arbusti, a dir poco impenetrabile. A quel punto riguadagnare la strada (pure così vicina) è un'impresa! Meglio affrontare tutto il percorso, sia di andata che di ritorno, sulla strada sterrata; oltretutto è corredata dei segnavia del Cammino Celeste. Arrivati alla ex-caserma del valico, fa impressione il proseguimento del percorso per la pendenza e la scivolosità, ma dopo il primo tratto il sentiero diventa più tranquillo. Scivoloni nel fango garantiti!
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24-01-2016 18:48
giuseppe.venica giuseppe.venica
Fatta oggi in una gradevole giornata invernale. Per evitare sorprese, utilizzata la pista forestale (sia in salita che in discesa) fino al valico di Robidišce. Dalla casermetta , si prende il sentiero che sale a dx, con un primo tratto, interessato da lavori di esbosco, un po’ malagevole; per il resto, anche se è presente un sottile strato di neve, il percorso è del tutto tranquillo. Abbondanti SV CAI bianco-rosso consentono di seguire il tracciato senza incertezze. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
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18-10-2015 20:14
michele.manazzone michele.manazzone
Fatta oggi. Giornata non proprio ideale, ma comunque sempre bella camminata anche se nuvoloso. Tracce CAI rinfrescata di recente quindi nessun problema di orientamento.
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04-10-2012 11:56
loredana.bergagna loredana.bergagna
Escursione ideale d’autunno per godere dei colori del bosco, da evitare però con cura dopo abbondanti piogge altrimenti l’effetto scivolone pattinato sul limo appiccicaticcio e semiuntuoso è assicurato in discesa. Il punto di partenza è presso un piccolo parcheggia a destra di fronte ad un crocefisso di legno e ai numerosi bidoni della raccolta differenziata, discesa veloce a tornantini e ci si immerge immediatamente nell’atmosfera di questo percorso, un ambiente solitario e silenzioso (a parte le acque fin oltre il guado delle capre); fare attenzione a quanto il sv 744 abbandona da pista ed entra a sx nel bosco, è poco visibile in salita, primo tratto ripido ma comunque calpestio sempre ben evidente e ben segnalato. Sosta alla casermetta del valico, il sentiero prosegue in salita nel bosco a dx, il vecchio cartello di legno è a terra, malagevole il tratto interessato da lavori di esbosco, rami, tronchi, foglie, pozze d’acqua intralciano i passi, qui è necessaria maggior attenzione per individuare i segnavia, nell’aria continuo abbaiare di cani e spari, una magra cagnetta bianca e rossa si aggira fiutando, non so resistere dal richiamarla e lei si fa distrarre, mi accompagnerà, ora avanti ora dietro, fino a Montefosca dove un paio di auto parcheggiate all’uscita del sentiero le fanno tornare memoria.
Bello il bosco nei pressi di Montefosca, affioramenti carsici e muretti a secco rivestiti di muschio, attenzione ad un vecchio cavo di teleferica ad altezza gola, quando interseco la strada ed imbocco il sv 753 c’è il sole. Non scendo per la via dell’andata per evitare i certi scivoloni, salgo lungo l’asfalto fino al bivio di q.ta 854 (crocefisso dell’Ana, panca, divieto di transito sv 753 per Vogu) e da lì proseguo lungamente lungo l’asfalto (traffico inesistente) fino all’agriturismo Zaro, la stradina è tutta nel bosco, anche qui, ai lati, affioramenti carsici; da qui continuo a dx arrivando alla casermetta del valico. Volendo ancora evitare il sentiero imbocco la pista sterrata (divieto di transito e cartellone illustrativo) che più oltre coincide con il percorso iniziale, cosi facendo si allunga di un paio di chilometri ma comunque piacevole perché strade infrequentate.
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15-01-2007 00:00
sandra.melissa@regione.fvg.it sandra.melissa@regione.fvg.it
Relativamente al percorso "da Prossenicco a Montefosca" segnalo che il Ponte della Capra si trova poco più a monte di quello definito tale nella relazione. Del suddetto ponte credo oramai non resti più traccia, era un vecchio ponte di legno costruito in punto in cui il letto del torrente Lerada si restringe formando una interessante forra. Tutto il corso del torrente Lerada a monte del guado è stato definito A.R.I.A. N.12 e cioè area di rilevante interesse ambientale. Per maggiori informazioni si consulti il sito della regione www.regione.fvg.it sezione parchi ed aree protette.
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